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Timbri fai da te: breve guida agli inchiostri chalky

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Ciao crafters! Oggi nel mio blog vi parlo ancora di timbri fai da te. Dopo aver messo a confronto pigment ink, dye ink a base d’acqua e dye ink non idrosolubili, vorrei proporvi una breve guida agli inchiostri chalky.

Quelli che uso io sono i Versamagic che si trovano facilmente in una varietà enorme di colori prevalentemente chiari. Gli inchiostri chalky infatti sono pensati per essere usati sulla carta scura in modo da ottenere un effetto “gesso su lavagna” molto caratteristico.

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Il tampone degli inchiostri chalky è spugnoso e l’inchiostro è molto denso. Siccome quest’ultimo non penetra nella carta come avviene per i dye ink ma ci si “appoggia sopra” i tempi di asciugatura sono molto lenti. Può essere necessaria anche un’ora prima che la vostra stampa sia davvero pronta. Viceversa gli inchiostri chalky possono essere usati anche sulle carte texturizzate poiché se stesi bene riempiono gli avvallamenti della loro superficie.

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Per la mia esperienza il risultato di stampa dei timbri fai da te che si può ottenere sulle carte scure in certi casi è davvero bello. Non sarà uniforme come con i pigment ink, ma è comunque caratteristico e molto shabby chic. Anche sulle carte chiare l’effetto può essere stupendo anche perché gli inchiostri chalky si possono sfumare uno nell’altro ottenendo gradazioni di colore inedite. Pensate ad esempio a come li usa Bymamalaterre, una delle mie artiste intagliatrici preferite.

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Se siete delle scrapper e usate questi inchiostri con timbri prodotti industrialmente, non dovreste avere problemi. Se invece li usate su timbri fai da te, prestate particolare attenzione alla stesura del colore. Se i solchi che avete tracciato con le sgorbie non sono particolarmente profondi e premete troppo il tampone sulla gomma, rischiate che l’inchiostro, che abbiamo detto è molto denso, li “riempia” completamente rendendo la stampa imprecisa e illeggibile. Per questo io uso gli inchiostri chalky prevalentemente su timbri “vuoti” piuttosto che pieni e stendendo il colore con attenzione senza essere troppo insistente.

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Altra cosa importante, gli inchiostri chalky sono a base d’acqua ma sono anche “pigmented” il che significa che si infilano nella superficie dei vostri timbri fai da te con tenacia. Per eliminarli vi serviranno acqua tiepida e sapone, e in alcuni casi (per le tinte molto scure) un solvente.

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Un esempio di inchiostro chalky su carta scura? I miei quaderni del set da regalo Collezione Gold.

Voi che ne pensate? Avete mai usato degli inchiostri chalky? Raccontatemi la vostra esperienza nei commenti e alla prossima!

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Timbri fai da te: Memento vs Archival, Dye ink a confronto

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Ciao crafters! Oggi sul mio blog ritorno a parlare di tamponi di inchiostro per i timbri fai da te e in particolar modo vorrei mettere a confronto due dei miei Dye ink preferiti, gli Archival della Ranger e i Memento della Tsukineko.

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In inglese la parola “dye” significa letteralmente “tinta, colore” e il verbo “to dye” vuol dire “tingere”. In generale i Dye ink sono a base d’acqua e sono quindi idrosolubili. Per questa caratteristica si distinguono dai pigment ink che sono invece a base oleosa e quindi hanno bisogno di solventi per essere lavati via.

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Secondo questa definizione, i Dye ink per eccellenza quindi sono i Memento. Sono a base d’acqua, senza acidi e sono “fade resistant” il che vuol dire che non sbiadiscono. Inoltre hanno la capacità di asciugarsi in men che non si dica su tutti i tipi di carta (perché ovviamente stiamo parlando di inchiostri adatti ad essere usati solo su carta). Si trovano facilmente nella misura grande ma anche in “teardrop“, dei tamponcini piccoli che consentono di inchiostrare con diversi colori un timbro composito. Sono disponibili in una grande varietà di colori, anche se si tratta soprattutto di tonalità scure, e vanno via dai timbri fai da te con gran facilità, basta anche solo un po’ d’acqua tiepida. Ci sono solo due problemi relativi all’uso dei Memento: per prima cosa sono idrosolubili, il che significa che se volete colorare i vostri timbri in gomma fatti a mano ad esempio con una brush pen a base d’acqua o con degli acquarelli, i contorni della vostra stampa scoloriranno; seconda cosa, se li userete su una carta molto texturizzata, ad esempio quella da acquarello, il colore non sarà pieno (l’inchiostro dei Memento aderisce alla carta solo superficialmente), quindi sono perfetti per la carta liscia e bianca o al massimo avorio ma non sulle carte scure. Inoltre alcuni colori non si distribuiscono uniformemente sulla superficie del timbro ma “a grappolo” il che significa che se li usate per timbri in gomma pieni, non avrete comunque una resa uniforme e chiara della stampa anche se usate una carta liscia.

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Veniamo invece agli Archival. Anche questi sono Dye ink. Il loro tampone è in tela, quindi è asciutto, sono acid free e sono perfetti sulle carte chiare. La differenza con i Memento però è abissale. Innanzitutto gli Archival sono permanenti. È proprio per questo che si chiamano “Archival” perché sono progettati per resistere a lungo. In secondo luogo sono resistenti all’acqua il che significa che potete usarli con gli acquarelli, le brush pen a base d’acqua e gli altri inchiostri a base d’acqua e non scoloriranno. Hanno dei tempi di asciugatura molto lenti e la cosa curiosa è che quando imprimete i vostri timbri fai da te all’inizio vi sembrerà che la stampa non sia uniforme ma granulosa. Se date il tempo però all’inchiostro Archival di asciugarsi, otterrete uno splendido effetto “matte”, uniforme e bellissimo da vedere sulle carte lisce ma altrettanto soddisfacente sulle carte granulose. Anche gli Archival si trovano facilmente sia nei formati grandi che piccoli e la differenza con i memento la fa Wendy Vecchi, la designer della Ranger che ha progettato questi inchiostri e ha scelto le tonalità di colore in cui sono prodotti che sono stupende! Unico neo il fatto che una volta asciutti gli Archival hanno un odore non troppo piacevole (diciamo pure invadente) probabilmente dovuto alle sostanze che li rendono permanenti, e che una volta usati rimarranno attaccati alla superficie dei vostri timbri in gomma fai da te come delle cozze, quindi hanno bisogno di essere lavati via con dei solventi (non basta il sapone per le mani).

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Ho adoperato l’inchiostro Archival per preparare i Biglietti di Auguri collezione “Gingko Leaves”. Vieni a vedere!

Insomma, per i timbri fai da te “pieni” io preferisco in assoluto gli Archival. L’effetto è meraviglioso e i colori disponibili sono tantissimi. Ma resto affezionata ai miei Memento per i timbri “vuoti” e anche per il fatto che sono lavabili e non intaccano la superficie della gomma da intaglio.

Voi cosa ne pensate? Come vi trovate e quale Dye ink preferite? Se volete condividere con me la vostra esperienza lasciatemi un commento!

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Timbri fai da te: Versafine vs Memento, inchiostri neri a confronto

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Ciao crafters! Questo è il primo post di una serie dedicata alla scelta degli inchiostri da usare con i timbri fai da te. Ho iniziato con gli inchiostri neri perché il nero è un colore fondamentale e che useremo sempre sia per le scritte che per gli ornamenti, sia per le figure piene che per quelle scontornate, sia sulle carte lisce che su quelle ruvide, insomma è un evergreen.

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La scelta del nero non è così facile come sembra e cambia in base a molte variabili: l’effetto che vogliamo ottenere, i tempi di asciugatura della stampa, la carta che usiamo, il tipo di lavorazione che abbiamo in mente quando progettiamo di incavare dei timbri fai da te.

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Possiamo dire che gli inchiostri si dividono in due principali categorie: i Dye ink e i Pigment ink. I primi sono a base d’acqua e hanno un’asciugatura molto rapida mentre i secondi sono a base oleosa e non sono solubili con l’acqua. Io ho messo a confronto due degli inchiostri neri che preferisco: Memento e Versafine. Entrambi si trovano facilmente su Amazon sia nelle taglie normali che nei cosiddetti teardrop, tamponi più piccoli e maneggevoli (che io preferisco) che consentono di distribuire l’inchiostro anche nei punti più difficili con un maggior controllo.

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Già a partire dalla consistenza del tampone di inchiostro si può percepire la differenza tra Dye e Pigment ink. Se osservate il tampone dell’inchiostro nero Memento, vi accorgerete che è asciutto e che assomiglia a una stoffa. Quando tamponate il vostro timbro l’inchiostro non si stende uniformemente e il nero non è profondo. Dopo che avrete stampato vi basterà sciacquare il vostro timbro con l’acqua e vi accorgerete che la gomma rimarrà pulita. Essendo il Memento un inchiostro a base d’acqua non potrete colorare le figure stampate con gli acquarelli né con brush pen a base d’acqua. L’incredibile qualità degli inchiostri Memento e in generale dei Dye ink però è che asciugano in un lampo, specialmente sulla carta liscia opaca, e il loro effetto non è assolutamente da sottovalutare. Purtroppo se li usate invece su della carta texturizzata, a partire dalla carta per acquarello fino ad arrivare a quella da scrapbooking, i dettagli dei vostri timbri fai da te si perderanno inevitabilmente, e otterrete un effetto “chalky” che non sempre è quello che avete in mente.

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Il tampone dei Pingment ink invece è spugnoso e ricco di inchiostro. Il nero è profondo ed ha una consistenza oleosa. Io uso il Versafine perché lo trovo molto ricco e intenso. Quando tamponate i vostri timbri fai da te con questo inchiostro la superficie viene ricoperta in modo uniforme da uno strato di inchiostro denso. La stampa risulterà piena e vivida e tutti i dettagli (errori eventuali compresi) del vostro intaglio saranno ben visibili. Sulla carta liscia è il massimo e sulla carta texturizzata, compresa quella da acquarello, l’effetto è buono. L’unico problema è che questo tipo di inchiostro non verrà mai eliminato del tutto dalla plastica del vostro timbro anche se lo lavate accuratamente con acqua e sapone. Col passare del tempo i residui del Versafine intaccano la superficie dei timbri in gomma intagliati a mano e li rendono appiccicosi, li rovinano. Quindi abbiate in mente che se usate un Pigment ink dopo un certo numero di stampe e dopo un certo tempo dovrete buttare la matrice e intagliarla di nuovo. I tempi di asciugatura del Versafine sono più lenti rispetto al Memento ma comunque molto veloci (stiamo parlando di minuti e non di ore) e il nero è perfetto per i timbri “vuoti” ma anche con i pieni ha una resa favolosa. Guardate ad esempio le opere d’arte che intaglia Viktoria Astrom e ditemi se l’effetto del Versafine non è favoloso sulla carta liscia!

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Insomma avrete capito che tra Dye e Pigment ink, per quel che riguarda gli inchiostri neri, io sono assolutamente a favore del secondo. Voi cosa ne pensate? Qual è la vostra esperienza? Avete altri inchiostri neri tra i vostri preferiti? Lasciatemi un commento e alla prossima!

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Timbri fai da te: Speedball vs Dick Blick gomme a confronto

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Ciao crafters! Oggi torno sul blog con un nuovo articolo sui timbri fai da te.

Si dà il caso infatti che mia sorella sia stata in America per lavoro questa estate e mi abbia portato una discreta quantità di una delle gomme da intaglio più usate da chi produce timbri artistici con la tecnica della linoleografia.

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Sto parlando della famosa Ready cut, la gomma prodotta da Dick Blick, uno dei negozi d’arte più famosi e diffusi degli States. Io di solito per i miei timbri fai da te uso la Speedy carve della Speedball perché è quella con cui mi trovo meglio e anche perché si compra molto facilmente su Amazon (tra l’altro i prezzi ultimamente sono anche scesi) ma ero curiosissima di provare la Ready cut perché l’ho vista usare alle mie intagliatrici preferite tra cui Aftyn Shah, in arte Rise+Wander, che con questa gomma produce delle vere e proprie opere d’arte.

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Be’, le ho messe al confronto e… siete pronte per sapere cosa ne penso?

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Le due gomme sono diversissime tra loro. La Ready cut ha uno spessore di circa 5 millimetri e ha uno strato superficiale grigio (di circa un millimetro) appoggiato su un corpo bianco più sostanzioso.

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La Speedy carve invece è alta circa 7 millimetri, è morbida e ha un colore uniforme.

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La superficie della Ready cut è ruvida e piuttosto dura da incavare quando si preparano dei timbri fai da te ma soprattutto, quando si cerca di incidere dei dettagli molto piccoli, si sfalda producendo dei residui polverosi difficilissimi da eliminare. D’altra parte viene venduta in blocchi anche molto grandi (fino a 31×46 cm) cosa che consente di mettere in lavorazione dei veri e propri artwork.

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La Speedy carve invece quando la si intaglia non si sbriciola e non lascia residui. Si riesce a dettagliare l’immagine con incisioni piccolissime. E anche se essendo tutta dello stesso colore non aiuta a capire bene la profondità del solco lasciato dalla sgorbia, rimane in assoluto la mia preferita, non si batte.

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E voi che ne pensate? Avete mai provato la Ready cut per i vostri timbri fai da te? Raccontatemi la vostra esperienza e ci ritroviamo presto con un nuovo articolo sui timbri in gomma fai da te.

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Timbri fai da te: mini guida agli eraser stamp

Eccomi qui con un nuovo post sui timbri fai da te.

 

Abbiamo già esaminato insieme i vari tipi di gomma da intaglio che ho provato personalmente focalizzando l’attenzione sul fatto che non essendo prodotti in Italia questi materiali sono abbastanza costosi. Ma se volete realizzare dei timbri fai da te senza spendere troppo c’è un altro modo per iniziare, molto facile ed economico: gli eraser stamp. Molte artiste, illustratrici e designer infatti, come ad esempio la mitica Ishtar Olivera ma anche la già citata Gennine Zlatkis, utilizzano le gomme da cancellare per intagliare i propri timbri ottenendo dei risultati in alcuni casi straordinari.

 

La gomma da cancellare, soprattutto se non contiene Pvc, è un materiale fantastico da intagliare. Liscio, facilmente lavorabile e abbastanza alto da poter essere inciso senza rompersi. Ovviamente non sto parlando delle gomme pane, quelle per il disegno artistico, che sono troppo porose e si sfaldano subito se intagliate con le sgorbie.

 

L’unico inconveniente degli eraser stamp è la superficie che possiamo riservare all’intaglio, molto piccola rispetto a un qualunque blocco pensato specificamente per questo scopo. Bisogna progettare il disegno di partenza in modo diverso, pensandolo come una composizione di parti molto piccole che potremo incidere in varie gomme da cancellare, oppure riservare agli eraser stamp progetti differenti la cui realizzazione non richieda superfici molto ampie.

 

Io ho provato a intagliare due tipi di gomme da cancellare: le tedesche Staedtler 525 B e le danesi prodotte da Flying Tiger.

 

Il materiale delle tedesche è decisamente favoloso da lavorare, bianco, compatto, liscio. L’unico problema è che in molte varietà di gomme la Staedtler incide il marchio in superficie quindi occhio perché in questo caso sono impossibili da utilizzare!

 

Per quanto riguarda invece le gomme di Flying Tiger, sono in assoluto le mie preferite e ne ho sempre una scorta enorme a casa. Sono economiche ma la cosa che le rende uniche è la loro taglia. Rispetto alle normali gomme da cancellare che si trovano nelle cartolerie sono più grandi e quindi sono anche più semplici da lavorare e più facilmente adattabili ai vostri disegni e progetti. Siccome vengono vendute in imballi di carta che ne coprono buoni tre quarti, fate attenzione quando scegliete il lato da intagliare perché molte volte ne portano il segno e questo comprometterebbe la buona riuscita del timbro.

 

E voi? Avete già provato a intagliare degli eraser stamp? Raccontatemi le vostre esperienze e i vostri dubbi. Alla prossima!

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Timbri fai da te: guida alla scelta delle sgorbie

 

Bentrovate nel mio blog. Oggi vorrei condividere con voi un altro post sui timbri fai da te focalizzato sulla scelta degli attrezzi che si usano per intagliarli: le sgorbie.

 

Le più diffuse sono sicuramente quelle della Speedball. Sono abbastanza economiche (costano intorno ai 15 euro) e si trovano facilmente anche su Amazon.it. Nel manico ergonomico in plastica si nasconde uno scomparto che contiene cinque punte da intaglio di diverse misure e forme che si possono cambiare inserendole nella ghiera a seconda della fase di lavoro che state affrontando mentre intagliate i vostri timbri fai da te.

 

Il set di sgorbie che invece tutte le crafters che intagliano timbri fai da te (ma anche e a maggior ragione sul linoleum) desiderano è il set C della Pfail. Questo set di sei sgorbie è prodotto in Svizzera. Ognuna di esse ha un manico ergonomico in legno e punte di diversa forma e grandezza a seconda della necessità. La loro precisione è leggendaria e il loro prezzo è decisamente un investimento poiché costano intorno ai 120 euro e non potete comprarle su Amazon.it. Insomma sono un set deluxe, un prodotto top che usano le più grandi intagliatrici, da Viktoria Astrom a Linda Cote.

 

La teoria di base però è sempre la stessa. Le punte delle sgorbie si dividono in due macrocategorie: le cosiddette U gouges, o punte a U, che servono per eliminare le aree più grosse della gomma e le V gouges, o punte a V, che servono per intagliare invece i dettagli e i contorni dei vostri timbri in gomma.

Se prendiamo ad esempio le sgorbie della Speedball, nel set che viene usato più comunemente, ci sono come vi dicevo cinque punte.

 

Con la punta numero 1, la V gouge più piccola, si affronta la prima parte del lavoro intagliando i contorni della figura.

 

Con la punta numero 2, anch’essa una V gouge, si ripassano i contorni già intagliati per renderli più definiti.

 

Con la punta numero 5, l’unica U gouge presente in questo set, si eliminano le aree più grossolane della gomma.

E il gioco è fatto.

 

Le due restanti punte sono la numero 3, una V gouge piuttosto grossa che io non uso volentieri, e la punta a coltello che, se intagliate il linoleum può essere utile per le rifiniture.

L’unica cosa un po’ noiosa è che se possedete una sola sgorbia dovete cambiare spesso le punte in base alla fase di lavoro in cui vi trovate ma essendo molto economica potete decidere di comprarne più d’una e lasciarle montate con le punte che usate di più.

Il punto di forza invece di questo set della Speedball è che potete anche comprare solo le punte quando si saranno sfilate mentre le sgorbie della Pfeil, o similari, vanno rifilate a mano.

Spero di esservi stata utile con questo post sulla scelta delle sgorbie per i vostri timbri fai da te!

Se avete esperienze diverse dalla mia lasciatele nei commenti, non vedo l’ora di confrontarmi con voi!

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Timbri fai da te: guida alla scelta della gomma

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Ciao a tutte! Bentornate nello spazio del mio blog dedicato ai timbri fai da te.

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Oggi vorrei fornirvi qualche consiglio pratico sui materiali e ho pensato di creare una piccola guida alla scelta della gomma da intaglio.

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Purtroppo, mettetevi l’anima in pace, procurarsela non è semplice e soprattutto non è economico. La gomma da intaglio non si produce nel nostro Paese poiché mentre negli Stati Uniti questa tecnica è piuttosto diffusa, in Italia è arrivata da poco e trovare i materiali per dei timbri fai da te è ancora difficile e soprattutto costoso.

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La gomma da intaglio va ordinata all’estero. Io la compro su Amazon.it e su Etsy.

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Su Amazon.it si trova facilmente la Speedy carve, una gomma da intaglio rosa fabbricata dalla Speedball, brand americano di prodotti d’arte nato nel New Jersey nel 1899, che ha il vantaggio di essere molto morbida e facilmente lavorabile. Purtroppo però ha un prezzo davvero poco competitivo visto che un blocco 7,6×10,2 cm costa 7 euro.

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Su Amazon.it altrettanto facilmente si trova anche la Moo Carve, della Ntct Inc, azienda coreana, che però ha anch’essa il suo bel costo. Per 9 euro circa si ha un blocchetto bianco di circa 10×15 cm. La gomma è molto più dura e la superficie da intagliare non è liscia.

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Decisamente più economica è la gomma da intaglio della ditta inglese Essdee. Si chiama Mastercut e due blocchi 30×20 cm costano su Amazon.it circa 10 euro. Peccato però che questa gomma sia molto sottile, solo 4 mm, e sia praticamente impossibile da intagliare. La superficie è ruvida, si sgrana quando viene lavorata con le sgorbie, i dettagli vanno quasi del tutto persi. Probabilmente può essere usata con il cutter solo per incidere forme piene e poco dettagliate.

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Se passiamo a Etsy poi, a farla da padroni per la rivendita della gomma per i timbri fai da te sono gli orientali. I prezzi sono comunque molto alti, bisogna anche pagare delle spese di spedizione molto onerose rispetto al costo della gomma, e ci vuole molto tempo per la consegna (circa un mese).

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La gomma orientale comprata su Etsy può essere bianca o colorata e viene venduta o in blocchi 10×15 o 5×5. A causa del lungo viaggio che deve affrontare, l’imballo che l’avvolge può lasciare dei segni sulla sua superficie. Questi segni si vedono quando si stampano i timbri fai da te e sono brutti davvero. La gomma orientale è molto dura rispetto alla Speedycarve, è difficile da intagliare con le sgorbie ma è di sicuro meglio della Essdee. Se siete principianti, non iniziate con questa, vi scoraggereste immediatamente.

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La gomma migliore che io abbia usato però è americana e l’ho comprata su Amazon.com. Ha il caratteristico aspetto a “sandwich”. Lo strato centrale è bianco e i due strati esterni più sottili sono colorati. Questo consente di avere immediatamente la sensazione di come risulterà la vostra incisione una volta finita e vi dà la possibilità di correggervi mentre state lavorando se qualcosa non vi convince… Purtroppo anche questa costa molto e i tempi di spedizione sono lunghissimi.

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Se poi avete la fortuna di andare in America di persona, o che qualcuno (amici o parenti che siano) che conoscete ci vada per voi, potete in un qualsiasi Dick Blick store (catena di negozi d’arte statunitense) acquistare la famosissima Readycut che è una gomma da intaglio a due strati molto usata dalle intagliatrici più famose. Se volete saperne di più ve ne parlo qui.

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Per adesso resto dell’opinione che se si ha intenzione di realizzare dei timbri fai da te, lo Speedycarve rimane il materiale migliore per imparare a usare le sgorbie. Poi, una volta presa confidenza con la tecnica, potrete agevolmente passare alle altre gomme, più dure e quindi più difficili da lavorare per ottenere i dettagli che avete in mente.

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Spero di essere stata abbastanza esauriente e che le mie esperienze vi possano essere utili.

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Aspetto i vostri commenti e i vostri dubbi. E se avete provato qualche altro tipo di gomma da intaglio con risultati migliori, fatemi sapere!

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