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Agenda del tempo: ridisegnare le priorità

Agenda del tempoAgenda del tempo

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Buongiorno e bentornati nel mio blog.

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Oggi voglio parlarvi di qualcosa che mi sta molto a cuore ossia la mia agenda del tempo. Voi magari mi direte: ma è giugno! Chi inizierebbe a compilare un’agenda a giugno? Adesso vi spiego.

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In quale parte dell’anno siete soliti fare dei bilanci per capire com’è andata, se avete raggiunto i vostri obiettivi, se siete riusciti a fare tutto ciò che avevate in mente? Molti di voi probabilmente lo fanno a gennaio, quando inizia un nuovo anno, un nuovo ciclo, e si è portati in maniera del tutto naturale a fare i conti con quello che siamo o non siamo riusciti a fare.

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Io invece appartengo a un altro gruppo di persone, quelli che fanno i loro bilanci e le loro valutazioni ad agosto. Solitamente infatti mi ritiro in montagna, in un paese dell’alto Molise, dove c’è la casa che era di mia nonna, stacco la spina dalla routine lavorativa quotidiana e faccio un po’ di silenzio interiore, un po’ di decluttering dell’anima, metto ordine nelle mie priorità.

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Solo dopo aver fatto questo, riesco a mettere nero su bianco la mia programmazione per l’anno a venire: i nuovi lanci, il big event, creazioni a cui non avrei pensato, partnership che vorrei abbracciare, finanziamenti che avrei bisogno di chiedere, obiettivi e strategie di marketing e così via. E solitamente per farlo uso la tecnica del journaling. Cioè prendo un bel quaderno dove man mano segno tutto facendo una programmazione per step.

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Così ho pensato che come me ci saranno tanti di voi che in estate si dedicano alla programmazione annuale e ho deciso di creare un’agenda che contenesse tutti gli strumenti che secondo me sono utili per farlo. È nata quindi l’agenda del tempo, sostenibile, fatta a mano e con la vocazione per il journaling e l’organizzazione.

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È suddivisa in quattro settori, i quattro settori in cui solitamente io suddivido la mia programmazione annuale: lavoro, hobby, salute e casa. Questo mi permette di focalizzare l’attenzione sul lavoro ma mi costringe allo stesso modo a organizzare anche il self-care, che troppo spesso tendo a dimenticare per poi risentire a metà anno di acciacchi sia fisici che psicologici.

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L’agenda ha quindi una to do list e una lista degli obiettivi per ogni sezione, una sorta di elenco guida per tenere bene a mente che quest’anno dovete assolutamente trovare il tempo e le risorse per andare dall’osteopata o scovare la mezza giornata necessaria a ridipingere con l’eggshell le sedie della cucina o uscire per comprare quel libro che da un anno è lì che vi chiama.

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Ci sono tasche sia nella seconda che nella terza di copertina, dove infilare appunti, carte e piccoli memorabilia. C’è una matita piantabile con semi di piante aromatiche, che una volta finita può essere messa in vaso. Ci sono 8 tra tag e mini tag per abbellire le pagine. E la carta dell’agenda è da 170 g, bella spessa, così che se volete adornare i vostri appunti con le penne gel o con le penne acquarellabili, i disegni non passeranno dall’altra parte come succede con i bullet journal che ci sono in commercio… insomma ci ho messo tanta cura e attenzione per progettare questa agenda del tempo basandomi soprattutto sull’esperienza personale e spero di aver fatto un buon lavoro.

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E voi? Quando vi fermate per fare una programmazione annuale? Anche voi fate del journaling per focalizzare i vostri obiettivi? Scrivetelo qui nei commenti! Noi ci sentiamo presto qui dalla bottega.

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Affrontare gli imprevisti in 5 semplici mosse

Agenda

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Oggi vorrei condividere con voi un argomento che mi sta particolarmente a cuore e cioè come affrontare gli imprevisti.

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Essendo io un capricorno super schematico e organizzato, questa è per me una vera spina nel fianco. A me piace moltissimo organizzare, tenere tutto sotto controllo, stilare liste e compilare planner e agende. Mi piace quando le cose vanno secondo i miei piani perché mi fa stare tranquilla e mi permette di godermi le cose che accadono in serenità.

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È per questo che vado letteralmente nel panico quando si tratta di affrontare gli imprevisti. Che si tratti di un malanno non preventivato o un’alluvione, una richiesta di lavoro extra, un’occasione fortuita a cui non si può proprio riunciare, io non ce la faccio, vado in panico. Potrei dire che da quando sono mamma la situazione è cambiata ed è peggiorata, ma non è vero. Come andavo in panico prima vado in panico adesso, solo che gli imprevisti sono moltiplicati per due.

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Quindi come si fa ad affrontare gli imprevisti con la calma e la serenità dovuta?

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Ecco i miei 5 suggerimenti: 5 piccole strategie di sopravvivenza maturate negli anni.

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1. Fare un piano, ma farlo bene. Fare un piano è sempre una buona idea. Se poi sei una mamma freelance è addirittura imprescindibile. Quest’anno mi sono regalata il corso di planning di Gioia Gottini e per la prima volta già a settembre avevo il planning lavorativo completo per il 2019. Questo mi fa stare più tranquilla anche perché una delle cose che ho imparato da Gioia è quella di prevedere degli spazi per il self-care ma anche dei vuoti che poi saranno riempiti man mano dagli imprevisti che capiteranno, di qualsiasi natura essi siano. Quindi fare un piano nel modo giusto significa anche in un certo senso “prevedere gli imprevisti” e lasciarsi vie di fuga libere per poi poterli affrontare.

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2. Tenere un’agenda. Non saprei cosa fare senza la mia agenda (la mia è la classica Moleskine che vedi in foto). La porto con me dovunque ed è il mio punto di riferimento principale. È divisa in due metà: quella superiore in cui ci sono gli impegni di lavoro e quella inferiore con gli impegni familiari, malattie, spese da fare, viaggi etc. Dal calcolo dei giorni di antibiotico da fare alla bambina ai batching day per il blog, dal bilancio familiare mensile alle gite più o meno programmate, se non ho la mia agenda non riesco ad affrontare gli imprevisti che si infilano puntualmente tra una cosa e l’altra.

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3. Stilare delle liste. Questo lo sapete già. L’ho detto più volte. Per me la lista ha un potere salvifico. Se mi capita un imprevisto che manda all’aria i miei piani, individuare la soluzione e spacchettarla in piccole azioni da compiere per poterla ottenere, mi aiuta e mi tranquillizza.

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4. Abbandonare gli schemi. Questa è la cosa per me più difficile. Se ho in mente ciò che devo fare in un determinato mese, come debbono procedere le mie settimane, in quali fasce orarie della giornata voglio fare delle cose, il fatto che arrivi un imprevisto a buttare all’aria i miei piani mi sconvolge. Quindi ho imparato negli anni a lavorare negli orari più assurdi (d’estate ad esempio posso fare le foto per il blog o per il negozio anche di pomeriggio tardi e d’inverno la mattina presto), uscire in momenti impensati, riposare quando è possibile e questo significa abbandonare gli schemi, avere ben presenti le cose da fare e farle non appena se ne presenta la possibilità anche se sono le cinque del mattino.

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5. Non essere troppo severe con se stesse. E se poi non riesco a fare quello che avevo preventivato? Se poi l’imprevisto è davvero tale da far slittare i miei programmi? Ecco un’altra cosa che può esservi utile in questi casi: non essere troppo severe con voi stesse. Non vi colpevolizzate se la bambina è ammalata per l’ennesima volta e la casa sembra esplosa, se avete migliaia di panni da lavare, se i vostri capelli sembrano quelli di uno spaventapasseri, se avete un sonno tremendo e non riuscite a essere presenti come vorreste, se non siete riuscite a studiare e dovrete recuperare tutto la settimana prossima, se spostate un po’ i vostri impegni lavorativi. Datevi una pacca sulla spalla e andate avanti a testa alta, che gli imprevisti capitano a tutti, prima o poi.

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E voi? Anche voi andate in panico quando qualcosa sconvolge i vostri piani? Quali sono le vostre strategie di sopravvivenza per affrontare gli imprevisti? Lasciatemi un commento e ne parleremo insieme!

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