Tag: Linoleografia
Prepariamo un timbro fai da te: trasferiamo il disegno sulla gomma
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Il mese di febbraio prosegue con i post sui timbri fai da te.
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Oggi parliamo di un’altra fase preliminare a quella dell’intaglio vero e proprio: il trasferimento del disegno dalla carta alla gomma.
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Avevo già parlato di come si fa un timbro fai da te qui ma adesso vorrei entrare più nel dettaglio per spiegare bene tutte le varie fasi della lavorazione.
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La settimana scorsa abbiamo approfondito tutto ciò che riguarda la preparazione del disegno da intagliare e adesso ci dedicheremo al trasferimento dell’immagine sulla gomma da intaglio.
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Ti spiego come si fa in 5 facili mosse.
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1. Ricalca il disegno che hai precedentemente preparato usando un foglio di carta da lucido. Questo ti permetterà di avere un’idea precisa del risultato finale e di eventualmente scurire o schiarire determinate parti del lavoro.
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2. Usa una matita a mina morbida. I pigmenti più grassi della matita morbida, una 2B andrà benissimo, formeranno uno strato più spesso sulla superficie della carta da lucido che poi si attaccherà alla gomma da intaglio.
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3. Tempera bene la matita ma non troppo. Ricorda: dove passa la punta di una matita 2B può passare la testa di una sgorbia. Tratti troppo sottili possono ingannarti. La traccia lasciata dalla punta di una matita a mina grassa corrisponde grossomodo a quello che realisticamente puoi ottenere con la sgorbia. Per quanto tu sia preciso e infallibile, tratti più sottili sono difficilissimi da ottenere e richiedono anni di pratica.
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4. Gira il foglio di carta da lucido e tienilo ben fermo sulla gomma da intaglio. Se la tua matita ha il fondo arrotondato, puoi usare quella per esercitare una pressione leggera e circolare su tutta l’area del disegno. Altrimenti il fondo di un cucchiaio o una pieghetta per la carta andranno benissimo. Ricorda solo, mentre compi questa operazione, di tenere ben salda la carta da lucido in modo tale che il disegno risulti uguale a quello che avevi progettato. Altrimenti rischierai che si formino delle doppie linee e che il tutto risulti falsato.
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5. Dopo aver trasferito il tuo disegno sulla gomma, ricalcalo con la matita a mina morbida. Questo ti darà la possibilità di correggere eventuali errori e di “vedere” meglio i punti da incavare. Alcune artiste che io adoro, come Rise+Wander, usano i pennarelli indelebili Sharpie a punta fine per ripassare i loro disegni trasferiti sulla gomma. Io preferisco la matita perché ha la punta più grossa e mi fa capire bene dove posso o non posso passare con la sgorbia. A te la scelta.
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Che ne pensi? Hai dubbi o domande su questa fase delicatissima della realizzazione di un timbro fai da te?
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Se vuoi approfondire la tecnica dell’intaglio scrivimi nei commenti.
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Se invece sei di Roma o passi da qui, sabato 16 marzo ci sarà il mio primo workshop di timbri fai da te al We Make, in Via Domenico Fontana 30. Per tutte le info puoi andare qui.
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Noi ci sentiamo alla prossima!
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Preparare i disegni per un timbro fai da te: 5 consigli utili
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Come si fa a preparare i disegni per un timbro fai da te?
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In passato ho pubblicato una serie di articoli su come intagliare timbri.
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Questa tecnica artigianale rimane a tutt’oggi la mia preferita perché mi consente di esprimere al meglio la mia creatività, ottenere stampe con uno stile tipografico molto vicino al mio background editoriale e contemporaneamente rilassarmi mentre la pratico.
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Intagliare un timbro è un’attività che ti mette in contatto con te stesso, lascia fluire il tuo spirito creativo attraverso il corpo e ti permette di ottenere risultati espressivi sorprendenti se hai la consapevolezza di ciò che vuoi esprimere. Ma, appunto, tutto parte da un esercizio di consapevolezza. Dal saper “vedere” il risultato finale ancor prima di aver iniziato a sederti alla scrivania o al tavolo da lavoro. Tutto parte da un esercizio interiore di progettazione.
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E nelle sue prime fasi, questo esercizio di progettazione ha bisogno di disegni. Tanti disegni.
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Ma come si fa a preparare i disegni per un timbro fai da te? Ecco i miei 5 consigli utili per farlo in modo semplice.
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1. Pensa alla destinazione della stampa che vuoi ottenere.
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A cosa servirà il timbro che stai per intagliare? Sarà la decorazione di un biglietto? Si trasformerà in un piccolo quadro? Diventerà il tuo ex libris? Lo regalerai a qualcuno? Questa prima fase di brainstorming ti servirà a capire innanzitutto le dimensioni di ciò che andrai a intagliare (elemento fondamentale per tutta una serie di fattori) e poi anche il tipo di risultato che desideri ottenere.
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2. Fai una serie di schizzi preparatori.
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Disegnare, disegnare, disegnare. In questa fase gli schizzi preparatori sono fondamentali. Anche se sono veloci, imperfetti, pieni di macchie e cancellature, ti serviranno per capire lo stile che vuoi ottenere e per allenare la mano a percorrere determinate forme e curve in maniera tale che poi, quando prenderai lo scavino per intagliare, sarai già allenato a dovere.
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3. Prepara delle griglie.
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Una volta stabilita la dimensione del timbro che vuoi ottenere e fatti gli schizzi preparatori, crea nel tuo sketchbook delle griglie: dei semplici rettangoli o quadrati o cerchi nei quali andrà a iscriversi il disegno finale.
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4. Prepara il disegno finale con una matita a mina dura.
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All’interno delle griglie che hai creato inscrivi il disegno finale con tratti leggeri a mina dura. In questo modo potrai farti un’idea delle dimensioni e del risultato finale ma farai sempre in tempo a cancellare quello che non ti piace.
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5. Inchiostra il disegno con una penna pigmentata.
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Quando sei soddisfatto del disegno finale, inchiostralo con una Pigma Micron o simili, riempiendo le zone che vuoi che siano scure rispetto a quelle che devono essere chiare. Questo ti darà subito un’idea dei pieni e dei vuoti che dovrai andare a creare con lo scavino nella fase di incisione e al colpo d’occhio di permetterà di correggere quello che non ti piace.
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Oggi abbiamo parlato di come preparare i disegni per un timbro fai da te. Nel prossimo post ti spiegherò come trasferire i disegni che hai ottenuto sulla gomma da intaglio o sul linoleum per poter poi iniziare il lavoro di incisione.
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Se vuoi approfondire questo o altri argomenti che riguardano la linoleografia, se sei di Roma o passi di qui, il 16 marzo 2019 terrò il mio primo workshop di timbri fai da te nella splendida cornice del We Make a San Giovanni. Se vuoi saperne di più o iscriverti puoi farlo qui.
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Alla prossima!
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“Le signore della linoleografia”: intervista a Lucia Locatelli
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Ciao crafters!
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Oggi, per la quarta puntata della consueta rubrica “Le signore della linoleografia”, sono davvero emozionata di poter ospitare Lucia Locatelli, che tutte conoscerete come fondatrice del consolidatissimo brand Impressioni. Lucia, milanese trapiantata nelle Marche, è una crafter e printmaker che intaglia stupendi timbri in gomma “nature inspired”. Il suo imprinting creativo è molto poetico e immediatamente riconoscibile. Il suo mondo è fatto di elementi naturali che seguono le stagioni e ci riportano alla bellezza delle piccole cose regalandoci atmosfere delicate e vintage. Ma lasciamo la parola a Lucia ed entriamo meglio nel suo universo artistico.
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1. Ciao Lucia, sono onorata di averti qui. Puoi raccontarci com’è nato il tuo brand Impressioni?
Impressioni è il nome del mio secondo brand. Prima avevo un blog (ancora esistente ma inattivo) “La Gallina Rosita”, e mi occupavo di cucina, di ricette, di decorazione della tavola, cose molto distanti da quelle a cui mi dedico ora. Poi 3 anni fa ho scoperto la tecnica di incisione su gomma e me ne sono innamorata e nel momento in cui il mio vecchio nome non mi rappresentava più, complice la parola dell’anno che avevo scelto, “impressione”, è nato il mio re-branding.
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2. Nella tua biografia leggiamo che sei un’autodidatta ma da dove nasce la tua passione per l’incisione?
È successo per caso. Lo racconto sempre nei miei workshop, ho visto un video su YouTube in cui un’artista giapponese intagliava e sono rimasta talmente colpita che ho voluto provare. Ho intagliato una foglia che ancora conservo e da quel momento non ho più smesso.
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3. Quali sono i materiali che usi per le tue creazioni? Quale gomma da intaglio scegli? E quali sono i tuoi inchiostri preferiti?
In questi anni ho provato diversi tipi di gomma, partendo dalle Speedball rosa, alle giapponesi, per poi approdare alle due che prediligo. Non hanno marca. La prima è bianca, l’adoro e la uso per i corsi e per i miei prototipi. La seconda è bicolore (più facilmente lavabile) e la uso per intagliare i timbri che realizzo per gli altri. Gli inchiostri che prediligo sono i tamponi della Tsukineko: Versafine, Versacraft, Versacolor o Stazon a seconda dell’uso che devo farne.
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4. E riguardo alla tecnica dell’intaglio, chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Ho adorato da subito Geninne Zlatkis, il suo libro Making an Impression è stato il primo che ho acquistato. Mi piace molto Viktoria Astrom e il mondo naturale di Angie Lewin.
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5. Tu vivi nelle splendide Marche. La tua creatività è in qualche modo connessa con il tuo territorio?
Diciamo che ho la fortuna di vivere immersa nella natura, vicino al mare e vicino alle montagne. Ho un laboratorio e una casa con un panorama mozzafiato… quindi certo, la mia ispirazione arriva anche da questo.
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6. Natura a parte, quali sono le cose che ti ispirano di più e che ti fanno dire “sono pronta per creare qualcosa di nuovo”?
Gli stimoli arrivano da tanti fattori, sicuramente il web, le mie riviste preferite e tutto quello che mi circonda.
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7. Gestire un brand, soprattutto quando è così ben riconoscibile come il tuo, non è solo creatività. Anzi. Ci sono una serie di aspetti prettamente commerciali ed economici che a volte possono essere scoraggianti. Tu come affronti questa componente del tuo lavoro?
Sono una pessima programmatrice e organizzatrice, sono troppo fatalista e vivo alla giornata, ma fortunatamente non ho un carattere ansioso (a parte quando nevica ;-), cerco di fare una cosa alla volta e quando non ci arrivo, cerco aiuto.
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8. Tu insegni alle persone la tecnica dell’incisione facendo workshop in tutta Italia. Che ne pensi di questa esperienza? L’insegnamento e il contatto con le persone che ti seguono ti soddisfa?
Credo sia tra le esperienze più belle, condividere e conoscere nuova gente mi arricchisce ogni volta.
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9. Sul tuo profilo Instagram vediamo spesso le immagini del tuo stupendo laboratorio. Puoi dirci che cosa rappresenta per te questo luogo speciale?
È il mio luogo di lavoro, è luminoso e realizzato con l’aiuto di Enrica di Paz Garden, è il posto dove passo la maggior parte delle ore della mia giornata e mi fa stare bene.
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10. Che consiglio daresti a chi si è appassionato alla tecnica dell’incisione e che vuole iniziare a cimentarsi con questa forma d’arte?
Dico sempre che ci vogliono pazienza, precisione e passione, un po’ come per tutte le tecniche artistiche. Frequentare un corso può aiutare così come leggere un libro sull’argomento ma poi sta alla persona applicarsi e non demordere… cominciare dalle cose semplici è sempre utile perché ci fa dire: WOW ci sono riuscita anche io.
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Grazie mille a Lucia Locatelli per averci fatto entrare nel suo mondo artistico! Se ancora non lo fate, seguitela sul suo profilo Instagram e su Facebook ed entrate nel suo poetico negozio Etsy. E se avete voglia di iniziare a intagliare, seguite uno dei suoi workshop!
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Noi ci diamo appuntamento qui per la prossima intervista della rubrica “Le signore della linoleografia”!
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Vieni a visitare la mia Bottega e il mio Shop
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“Le signore della linoleografia”: intervista a Giusi Midiri
Ciao crafters! Eccoci alla seconda puntata della rubrica “Le signore della linoleografia”.
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Anche oggi sono entusiasta perché, in bottega, ospitiamo una creativa italiana di grande talento e che trovo molto ispirante: Giusi Midiri. Molte di voi la conosceranno già perché Giusi, siciliana trapiantata in Abruzzo, è la fondatrice di Zagara Illustration, già Pearls to Pigeons, un brand elegante e raffinato, ormai ben consolidato. Giusi è un’ex architetta che ha trovato il coraggio di dare spazio alle proprie passioni e trasformarle in un lavoro vero e proprio. L’intaglio di timbri con la tecnica della linoleografia è una parte importante della sua cifra artistica, che però ha molte altre sfumature poiché Giusi è una bravissima illustratrice e le sue grafiche ci parlano anche di calligrafia, acquarelli, chalk lettering… ma lasciamo a Giusi la parola ed entriamo meglio nel suo mondo creativo.
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1. Ciao Giusi, sono molto felice che tu abbia accettato di essere intervistata. Puoi raccontarci quando e come hai dato vita al tuo brand Zagara Illustrazioni?
Grazie a te! Il mio brand è nato nel 2013, quasi inconsapevolmente, quando ho sentito la necessità di avvicinarmi a quella che era un tempo la mia passione, il disegno. Ho aperto il blog Pearls to Pigeons dove per sfogo scannerizzavo e postavo i miei doodles giornalieri. Ero ancora lontanissima dal mondo dell’handmade nel quale sono immersa ora!
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2. So che sei un’architetta ma com’è nata la tua passione per la tecnica della linoleografia e dei timbri intagliati a mano?
Sono una che crede di poter fare sempre le cose da sé e quando ho aperto il mio shop online (al tempo realizzavo piccole illustrazioni su legno) ho pensato che avrei avuto bisogno di un timbro per il mio logo, quindi ho comprato il materiale per realizzarlo a mano. Ho imparato da autodidatta e da quel momento non ho più smesso.
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3. Quali sono i materiali che usi per le tue creazioni? Quale gomma da intaglio usi? E quali sono i tuoi inchiostri preferiti?
Non mi dedico solo all’incisione e mi piace un sacco sperimentare nuove tecniche, quindi direi che i miei strumenti principali sono: penna grafica e photoshop (mi fanno divertire da matti), matita, gomma e pennino perché amo anche il disegno a mano libera, la sgorbia e la gomma da intaglio. All’inizio ho inciso anche sulla gomma da cancellare, però mi trovo benissimo con la speedy carve della Speedball. I tamponi di inchiostro che più uso sono i Versacraft per la loro versatilità dato che si possono usare su tessuto, legno e carta.
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4. Nella tua biografia ti definisci “crafter e mamma”. Puoi dirci come riesci a conciliare questi due aspetti della tua vita?
Semplicemente non ci riesco! È difficile lavorare da casa con bambini piccoli, sai quando inizi ma non sai quando potrai terminare un lavoro. Spesso i tempi di realizzazione si allungano, ma in generale ho trovato clienti comprensivi che capendo la mia situazione hanno avuto più pazienza del normale.
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5. Quali sono le cose che ti ispirano di più e che ti fanno dire “sono pronta per creare qualcosa di nuovo”?
Diversamente da ciò che gli altri possono immaginare le mie idee non nascono nella concentrazione più profonda o da momenti di tranquillità, perché non riesco a fermarmi un attimo! Quindi le ispirazioni nascono mentre realizzo qualcosa e moltissime volte dagli errori. Nel mio caso il “fare”, anche se non ci si sente pronti, è l’unica soluzione.
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6. E riguardo ai timbri intagliati a mano, chi sono i tuoi creativi di riferimento?
Come dicevo prima ho imparato da autodidatta osservando i lavori di altri creativi soprattutto nella Rete, non ho artisti di riferimento in particolare, ma se penso alla prima dalla quale ho attinto di sicuro quella è Gennine Zlatkis anche se il suo stile è molto lontano da ciò che io realizzo.
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7. Gestire un brand però non è solo creatività. Anzi. Ci sono una serie di aspetti prettamente commerciali ed economici che a volte possono essere scoraggianti. Tu come fai per affrontare questa componente del lavoro?
Ecco la nota dolente! Questa è la parte che meno piace a un creativo ma che bisogna assolutamente affrontare al meglio per poi potersi dedicare al proprio lavoro. Io non sono da prendere come esempio, affido alla commercialista l’aspetto gestionale e mi sento male appena vedo una sua e-mail nella posta in arrivo…
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8. Qual è il rapporto con la tua terra? Sei siciliana ma vivi in Abruzzo, quanto di questi luoghi entra in quello che fai?
Sono nata in Sicilia, ho vissuto fino a pochi anni fa in Veneto e adesso vivo in Abruzzo, posso dire solo che mi sento italiana al 100%! Non so esattamente quanto questo influenzi ciò che realizzo ma il non sentirsi appartenenti a un unico luogo mi rende più aperta a nuove sperimentazioni.
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9. Una delle cose più interessanti per chi ama il mondo della creatività è entrare nello studio dei propri crafter preferiti. Tu hai un tuo studio? E quanto è importante il tuo spazio di lavoro in quello che fai ogni giorno?
Io non ho uno studio tutto mio anche se lo desidererei tanto! Lavoro da casa, ho tutto concentrato in un piccolo tavolo di legno e uno scaffale. Devo dire che il mio spazio di lavoro riflette molto il mio modo d’essere, sempre nel caos! Comunque anche se piccolo e disordinato ne vado gelosissima, lo reputo fondamentale per me dato che è la porta virtuale del mio studio.
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10. Che consiglio daresti a chi si è appassionato ai timbri intagliati a mano e vuole iniziare a cimentarsi con questa forma di creatività?
Il mio consiglio è ovviamente quello di fare e rifare senza gettare la spugna, bisogna armarsi di molta calma e pazienza, anche perché una volta iniziato non si riesce più a smettere!
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Ringraziamo Giusi per aver risposto alle nostre domande e per averci fatto entrare nel suo mondo creativo. Se non lo fate ancora, seguitela su Instagram (il suo profilo è bellissimo ed è una vera miniera di ispirazione e creatività) e nel suo curatissimo ed elegante negozio Etsy.
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Noi ci diamo appuntamento alla prossima intervista nella rubrica “Le signore della linoleografia” sempre qui, nel blog de LaTuaMomis.
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“Le signore della linoleografia”: intervista ad Agata Vitale
Ciao crafters! Sono davvero emozionata. Era da tanto che desideravo farlo e finalmente sono riuscita a inaugurare una rubrica che si intitolerà “Le signore della linoleografia”.
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In questo nuovo spazio intervisterò per voi le artiste che mi ispirano di più in materia di linoleografia, timbri intagliati a mano e dintorni. Entreremo nel loro mondo creativo, cercheremo di capire quale percorso le ha portate a scegliere questa tecnica e ci intrufoleremo nei loro studi per carpirne i segreti.
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Per iniziare, oggi in bottega sono contenta di poter ospitare Agata Vitale. Agata, siciliana di Catania, ha uno stile personalissimo, molto riconoscibile e profondamente legato alla sua terra. È una “linoleografa” pura e stampa le sue opere a mano ottenendo dei risultati dal forte impatto visivo. Ma diamo subito spazio alle sue parole e lasciamoci ispirare dalla sua esperienza!
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1. Ciao Agata, sono davvero entusiasta di poterti intervistare. Puoi raccontarci com’è nata la tua passione per l’arte?
Grazie mille a te! Direi che la mia passione per l’arte è nata prima di me stessa. Appena sono stata in grado di tenere una matita in mano l’ho usata su qualsiasi superficie mi capitasse davanti compresi i muri di casa. A 5 anni ho ricevuto la mia prima macchina fotografica manuale e avevo già deciso il mio futuro percorso di studi: Istituto d’arte e Accademia di belle arti, e così è stato.
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2. Come ti sei avvicinata alla tecnica della linoleografia?
I primi approcci li ho avuti alle scuole superiori, poi all’Accademia ho sperimentato calcografia e xilografia, dopodiché ho dimenticato tutto per dedicarmi alla grafica e al disegno fino all’ottobre del 2016 quando ho sentito il bisogno di una tecnica di riproduzione seriale artigianale per i miei disegni e facendo varie ricerche ho avuto l’illuminazione. Mi sono ri-innamorata di questa tecnica e da quel momento mi ci sono dedicata anima e corpo.
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3. Quali sono i materiali che usi per le tue creazioni? Incidi il linoleum o usi la gomma da intaglio? E quali sono i tuoi inchiostri preferiti?
Generalmente uso il linoleum perché sono attenta anche a un discorso ecologico. Da poco sto sperimentando anche altri materiali che trovo nel negozio di pavimentazioni dove mi rifornisco come per esempio il PVC per pavimenti. Per quanto riguarda gli inchiostri la disponibilità nei negozi qui a Catania è molto limitata quindi volente o nolente mi sono adattata ad usare l’unica marca reperibile cioè i Charbonnel Aqua Wash con cui peraltro mi trovo abbastanza bene, infatti rimando sempre a fare un’ordine su Internet per provare marche diverse.
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4. Come scegli la carta che usi per le tue stampe? Hai una cartiera che prediligi?
La scelta della carta in realtà è frutto di una continua ricerca. Mi piace sperimentare, dalla carta dei mastri artigiani di Fabriano alla carta paglia, sono sempre alla scoperta e mi diverte molto anche quest’aspetto.
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5. Il tuo stile è riconoscibile al primo impatto ed è fortemente legato alla tua terra. Ti va di raccontarci il tuo rapporto con la Sicilia?
La amo. Per ogni siciliano – me compresa – il rapporto con la propria terra è viscerale: troppo ricca di colori, profumi e storia, dei quali ogni fibra del nostro corpo è impregnata. Il mare e l’Etna sono i principali punti di riferimento, come dei grandi genitori che oltre a nutrirti e coccolarti, ti tengono attaccata anche quando vorresti andartene perché purtroppo a tanta bellezza corrisponde altrettanta bruttezza per quello che riguarda la classe dirigente corrotta che ha sfruttato quest’isola solo per i propri sporchi interessi. Non è facile andarsene ma neanche rimanere.
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6. Chi sono gli artisti che ti ispirano di più?
Tantissimi. Briony Morrow-Cribbs, Ravi Zupa, Obey, tutta la street art, Escher, Henri Rousseau, Frida Kahlo, Hokusai e tutta la scuola giapponese, la xilografia medievale e alchemica, l’illustrazione botanica…
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7. E riguardo alla tecnica della linoleografia, chi sono i tuoi artisti di riferimento?
Mi sento in dovere di nominare Elizabeth Catlett e Shiko Munakata, adoro Barbara Hanrahan e amo tantissimo artisti contemporanei scoperti grazie al Web come Liv Rainey-Smith, Brian Reedy o Mazatl, e devo un grazie speciale a Victoria Astrom e Lili Arnold perché è stato quando mi sono imbattuta nei loro lavori che mi è venuta voglia di riprendere questa tecnica.
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8. Tu hai anche un negozio in cui proponi le tue opere e sappiamo che per un creativo confrontarsi con l’aspetto commerciale ed economico della propria professione può non essere semplice. Come ti rapporti a questo lato del tuo lavoro?
Come dici tu non è semplice. Ancora non ho un vero e proprio negozio fisico. Ho un negozio su Etsy e condivido da poco una bottega/laboratorio con altri artisti con cui ci stiamo organizzando. Per adesso però la maggiore fonte di soddisfazione economica avviene quando partecipo come venditrice/espositrice ad eventi all’aperto come buskers, festival di musica e cose del genere.
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9. Hai un laboratorio dove intagliare e stampare le tue opere? Quanto è importante per te il tuo spazio di lavoro?
Finora ho svolto tutto da casa che ho in parte occupato con la mia postazione. Il bello della linoleografia è che non richiede grossi ingombri quindi posso agevolmente fare tutto a casa.
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10. Che consiglio daresti a chi si è appassionato alla tecnica della linoleografia e che vuole iniziare a cimentarsi con questa forma d’arte?
Consiglio di lanciarsi e sperimentare a più non posso, esercitarsi per migliorare la tecnica e non mettere mai la mano davanti alla sgorbia!
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Grazie mille ad Agata per la sua disponibilità e per averci permesso di sbirciare in modo un po’ più approfondito nel suo mondo artistico e nel suo modo di esprimersi attraverso la linoleografia!
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Se ancora non lo fate, seguite il suo profilo Istagram e fate un giro nel suo negozio Etsy che è una miniera di opere bellissime e dal forte impatto visivo!
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Noi ci ritroviamo qui per una nuova intervista e un nuovo viaggio nel mondo delle signore della linoleografia!
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Timbri fai da te: Speedball vs Dick Blick gomme a confronto
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Ciao crafters! Oggi torno sul blog con un nuovo articolo sui timbri fai da te.
Si dà il caso infatti che mia sorella sia stata in America per lavoro questa estate e mi abbia portato una discreta quantità di una delle gomme da intaglio più usate da chi produce timbri artistici con la tecnica della linoleografia.
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Sto parlando della famosa Ready cut, la gomma prodotta da Dick Blick, uno dei negozi d’arte più famosi e diffusi degli States. Io di solito per i miei timbri fai da te uso la Speedy carve della Speedball perché è quella con cui mi trovo meglio e anche perché si compra molto facilmente su Amazon (tra l’altro i prezzi ultimamente sono anche scesi) ma ero curiosissima di provare la Ready cut perché l’ho vista usare alle mie intagliatrici preferite tra cui Aftyn Shah, in arte Rise+Wander, che con questa gomma produce delle vere e proprie opere d’arte.
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Be’, le ho messe al confronto e… siete pronte per sapere cosa ne penso?
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Le due gomme sono diversissime tra loro. La Ready cut ha uno spessore di circa 5 millimetri e ha uno strato superficiale grigio (di circa un millimetro) appoggiato su un corpo bianco più sostanzioso.
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La Speedy carve invece è alta circa 7 millimetri, è morbida e ha un colore uniforme.
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La superficie della Ready cut è ruvida e piuttosto dura da incavare quando si preparano dei timbri fai da te ma soprattutto, quando si cerca di incidere dei dettagli molto piccoli, si sfalda producendo dei residui polverosi difficilissimi da eliminare. D’altra parte viene venduta in blocchi anche molto grandi (fino a 31×46 cm) cosa che consente di mettere in lavorazione dei veri e propri artwork.
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La Speedy carve invece quando la si intaglia non si sbriciola e non lascia residui. Si riesce a dettagliare l’immagine con incisioni piccolissime. E anche se essendo tutta dello stesso colore non aiuta a capire bene la profondità del solco lasciato dalla sgorbia, rimane in assoluto la mia preferita, non si batte.
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