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Timbri fai da te: mini guida agli eraser stamp

Eccomi qui con un nuovo post sui timbri fai da te.

 

Abbiamo già esaminato insieme i vari tipi di gomma da intaglio che ho provato personalmente focalizzando l’attenzione sul fatto che non essendo prodotti in Italia questi materiali sono abbastanza costosi. Ma se volete realizzare dei timbri fai da te senza spendere troppo c’è un altro modo per iniziare, molto facile ed economico: gli eraser stamp. Molte artiste, illustratrici e designer infatti, come ad esempio la mitica Ishtar Olivera ma anche la già citata Gennine Zlatkis, utilizzano le gomme da cancellare per intagliare i propri timbri ottenendo dei risultati in alcuni casi straordinari.

 

La gomma da cancellare, soprattutto se non contiene Pvc, è un materiale fantastico da intagliare. Liscio, facilmente lavorabile e abbastanza alto da poter essere inciso senza rompersi. Ovviamente non sto parlando delle gomme pane, quelle per il disegno artistico, che sono troppo porose e si sfaldano subito se intagliate con le sgorbie.

 

L’unico inconveniente degli eraser stamp è la superficie che possiamo riservare all’intaglio, molto piccola rispetto a un qualunque blocco pensato specificamente per questo scopo. Bisogna progettare il disegno di partenza in modo diverso, pensandolo come una composizione di parti molto piccole che potremo incidere in varie gomme da cancellare, oppure riservare agli eraser stamp progetti differenti la cui realizzazione non richieda superfici molto ampie.

 

Io ho provato a intagliare due tipi di gomme da cancellare: le tedesche Staedtler 525 B e le danesi prodotte da Flying Tiger.

 

Il materiale delle tedesche è decisamente favoloso da lavorare, bianco, compatto, liscio. L’unico problema è che in molte varietà di gomme la Staedtler incide il marchio in superficie quindi occhio perché in questo caso sono impossibili da utilizzare!

 

Per quanto riguarda invece le gomme di Flying Tiger, sono in assoluto le mie preferite e ne ho sempre una scorta enorme a casa. Sono economiche ma la cosa che le rende uniche è la loro taglia. Rispetto alle normali gomme da cancellare che si trovano nelle cartolerie sono più grandi e quindi sono anche più semplici da lavorare e più facilmente adattabili ai vostri disegni e progetti. Siccome vengono vendute in imballi di carta che ne coprono buoni tre quarti, fate attenzione quando scegliete il lato da intagliare perché molte volte ne portano il segno e questo comprometterebbe la buona riuscita del timbro.

 

E voi? Avete già provato a intagliare degli eraser stamp? Raccontatemi le vostre esperienze e i vostri dubbi. Alla prossima!

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Timbri fai da te: guida alla scelta delle sgorbie

 

Bentrovate nel mio blog. Oggi vorrei condividere con voi un altro post sui timbri fai da te focalizzato sulla scelta degli attrezzi che si usano per intagliarli: le sgorbie.

 

Le più diffuse sono sicuramente quelle della Speedball. Sono abbastanza economiche (costano intorno ai 15 euro) e si trovano facilmente anche su Amazon.it. Nel manico ergonomico in plastica si nasconde uno scomparto che contiene cinque punte da intaglio di diverse misure e forme che si possono cambiare inserendole nella ghiera a seconda della fase di lavoro che state affrontando mentre intagliate i vostri timbri fai da te.

 

Il set di sgorbie che invece tutte le crafters che intagliano timbri fai da te (ma anche e a maggior ragione sul linoleum) desiderano è il set C della Pfail. Questo set di sei sgorbie è prodotto in Svizzera. Ognuna di esse ha un manico ergonomico in legno e punte di diversa forma e grandezza a seconda della necessità. La loro precisione è leggendaria e il loro prezzo è decisamente un investimento poiché costano intorno ai 120 euro e non potete comprarle su Amazon.it. Insomma sono un set deluxe, un prodotto top che usano le più grandi intagliatrici, da Viktoria Astrom a Linda Cote.

 

La teoria di base però è sempre la stessa. Le punte delle sgorbie si dividono in due macrocategorie: le cosiddette U gouges, o punte a U, che servono per eliminare le aree più grosse della gomma e le V gouges, o punte a V, che servono per intagliare invece i dettagli e i contorni dei vostri timbri in gomma.

Se prendiamo ad esempio le sgorbie della Speedball, nel set che viene usato più comunemente, ci sono come vi dicevo cinque punte.

 

Con la punta numero 1, la V gouge più piccola, si affronta la prima parte del lavoro intagliando i contorni della figura.

 

Con la punta numero 2, anch’essa una V gouge, si ripassano i contorni già intagliati per renderli più definiti.

 

Con la punta numero 5, l’unica U gouge presente in questo set, si eliminano le aree più grossolane della gomma.

E il gioco è fatto.

 

Le due restanti punte sono la numero 3, una V gouge piuttosto grossa che io non uso volentieri, e la punta a coltello che, se intagliate il linoleum può essere utile per le rifiniture.

L’unica cosa un po’ noiosa è che se possedete una sola sgorbia dovete cambiare spesso le punte in base alla fase di lavoro in cui vi trovate ma essendo molto economica potete decidere di comprarne più d’una e lasciarle montate con le punte che usate di più.

Il punto di forza invece di questo set della Speedball è che potete anche comprare solo le punte quando si saranno sfilate mentre le sgorbie della Pfeil, o similari, vanno rifilate a mano.

Spero di esservi stata utile con questo post sulla scelta delle sgorbie per i vostri timbri fai da te!

Se avete esperienze diverse dalla mia lasciatele nei commenti, non vedo l’ora di confrontarmi con voi!

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Intagliare la gomma: una romantica premessa

Intagliare la gommaE quindi quando sono rimasta senza lavoro sono piombata in un mondo fatto completamente di me e mia figlia messe insieme. Tutto è coinciso con l’estate, l’asilo era finito e avevamo davanti due mesi interi tutti per noi. Ho preso armi e bagagli e ci siamo trasferite in un incantato paese di montagna, nella casa che era stata di mia nonna. Non siamo mai rimaste davvero sole, mia mamma è venuta per molto tempo a farci compagnia, si è alternata con mia sorella e poi con il mio compagno. Insomma io pensavo a lei e loro pensavano a me. Uno dei periodi più belli della mia vita, direi, nonostante le preoccupazioni per un futuro incerto mi tormentassero.

Avevo qualche tempo per me, per leggere, pianificare il futuro e guardare il mondo fuori su Internet, solo la sera, dopo che la bambina era andata a dormire. Studiavo già accanitamente con l’idea di mettermi in proprio: business plan, personal branding, piani editoriali, piani di produzione… Fattore mamma, NetworkMamas, C+B, navigavo instancabilmente in Rete alla ricerca di risorse utili al mio nuovo lavoro. Durante le mie peregrinazioni online sono, non mi ricordo nemmeno come, incappata in questo  video  in cui Gennine Zlatkis, una delle mie illustratrici preferite, intaglia un blocco di gomma per trasformarlo in un timbro che ritrae una piuma.

 

È un video in tempo reale, dura tantissimo, non ci sono doppie velocità, solo le mani di questa donna che vive nel New Mexico che pian piano si dedica ad intagliare la gomma con il sottofondo di una chitarra che la accompagna. Il video mi fece innamorare all’istante. Dovevo provare anch’io.

 

Era da così tanto tempo che non facevo qualcosa con le mani che mi sembrava di non ricordare più come si usassero. Non disegnavo da almeno quindici anni, se non venti. Eppure quel video aveva fatto scattare in me qualcosa, mi aveva riportato indietro a una passione che aveva caratterizzato il mio mondo fin da quando ero bambina: il disegno.

 

Certo in ufficio mi occupavo di grafica editoriale, ricerche iconografiche, usavo Photoshop tutti i giorni, ma non era la stessa cosa. Desideravo per la prima volta dopo il parto ritrovare una voce mia che potesse esprimersi accompagnando quella di mia figlia. Desideravo imparare a intagliare la gomma. E così, eccomi alle prese con una serie di problemi tecnici da risolvere. Dove trovare la gomma da intaglio? Quali sgorbie scegliere? Quale inchiostro? Su quale carta timbrare per ottenere l’effetto desiderato?

 

 

Ho iniziato a sperimentare a volte infilandomi in vicoli ciechi altre volte imbroccando la strada che per me era la migliore e provando e riprovando la mia creatività è rifiorita come quando si dà il concime a una piantina messa a riposo per tanto tempo. Adesso non saprei più fare a meno di dedicare delle ore della giornata a questa attività che trovo meravigliosa. Le idee si moltiplicano giorno per giorno e tutto ciò che mi circonda mi è di ispirazione per trovarne di nuove. Ovviamente, come per ogni cosa, ho tanto ancora da imparare e sperimentare e non mi fermerei mai.

 

Nei prossimi mesi vi terrò aggiornate con una serie di post su come intagliare la gomma per ottenere dei timbri da disegni originali direttamente dalla mia bottega così potremo confrontarci e scambiarci dubbi ed esperienze.

 

A presto!

 

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Speciale Diy: timbro in gomma videotutorial

Ciao a tutte! Ecco il primo di una serie di post dal titolo “Speciale Diy”. Oggi parliamo di timbri in gomma. Volete qualche dritta per sapere come farne uno da sole? Ho preparato per voi un video tutorial dove vi mostro la tecnica che uso per intagliare la gomma.

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Volendo partire dalle basi, in commercio esistono almeno un paio di manuali validissimi che indicano la tecnica con cui, da un disegno originale, ricavare dei timbri intagliando la gomma. Si trovano facilmente su Amazon.it. Il primo è Making an impression, scritto da una delle mie illustratrici preferite, Gennine Zlatkis. Se avete problemi con l’inglese però, c’è anche I love stamping, di Ishtar Olivera, che è tradotto in italiano e pubblicato da Il Castello (questo, se vivete in città, potete trovarlo anche in libreria).

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In entrambi questi manuali, molto illustrati e dettagliati, viene spiegata passo passo la tecnica base dell’intaglio, viene fornita una lista degli strumenti che servono per iniziare e ci sono anche dei progetti che possono essere (usando gli inchiostri adatti) realizzati su carta, su stoffa e su altri materiali.

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Io ho iniziato con un set di sgorbie comprate in un negozio d’arte della mia città, utilizzando un blocchetto di gomma comprato su Amazon e da lì non mi sono più fermata. E oggi voglio condividere con voi la tecnica che uso per ottenere un timbro in gomma da un disegno originale attraverso tre videotutorial (li ho divisi in più parti così che possiate concentrarvi sulla parte del lavoro che più vi interessa).

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Ecco gli strumenti necessari per iniziare:

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La tecnica è abbastanza semplice e consiste in tre principali fasi di lavoro:

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1. Preparare e trasferire il disegno

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2. Intagliare la gomma

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3. Inchiostrare e… timbrare, timbrare e timbrare ad libitum!

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Per quel che riguarda la prima fase di lavoro, ci serviranno della carta quadrettata e una matita dalla mina dura (hb va benissimo) per preparare il disegno. La difficoltà di questo passaggio consiste nel fatto di immaginare pieni e vuoti in base al risultato che vogliamo ottenere. All’inizio non è facile pensare in termini di negativo e positivo ma poi, con un po’ di pratica, verrà spontaneo.

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Una volta completato il disegno basterà ricalcarlo sulla carta da lucido con una matita dalla mina morbida (2b secondo me è l’ideale), girare la carta da lucido sulla gomma da intaglio e ripassare esercitando una pressione su tutta l’area con una pieghetta per la carta o qualunque cosa le assomigli (anche un coltello senza seghetto può andar bene, ma fate attenzione a non tagliarvi!).

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A questo punto potrete passare alla seconda fase del lavoro cioè l’intaglio della gomma. Seguendo le linee del vostro disegno originale con la sgorbia dalla punta più piccola, quella cosiddetta a “v”, intagliate prima i contorni della figura e poi con la sgorbia dalla punta più grande, quella cosiddetta a “u”, eliminate le superfici esterne e interne della gomma, quelle che sono i vostri vuoti, ossia le parti su cui non volete che l’inchiostro si fissi.

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A questo punto bisogna fare delle prove per vedere se ci sono aree del disegno che hanno ancora bisogno di essere limate, pezzetti di gomma che devono essere eliminati, errori che vanno corretti. Con un cuscinetto di inchiostro tamponate leggermente la gomma e timbrate su della carta da disegno. Potrete così esaminare tutti gli eventuali difetti del lavoro e ripassare sui punti critici con le sgorbie.

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Finita la fase di intaglio sciacquate il timbro sotto l’acqua tiepida con un po’ di sapone neutro e lasciatelo asciugare. Una volta che la gomma è asciutta, viene la parte conclusiva e insieme infinita del lavoro: timbrare!

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La scelta della carta e degli inchiostri merita un capitolo a parte. Per quel che riguarda la tecnica posso dirvi che io uso i tamponi di inchiostro piuttosto che il rullo e la vernice, e che utilizzo una pressa per far sì che la gomma aderisca bene alla carta o alla stoffa a seconda del tipo di progetto che ho in mente.

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Vi è stato utile questo post? Spero di sì. Io sono in continua sperimentazione quindi datemi vostre notizie e fatemi sapere se avete dubbi o difficoltà!

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Alla prossima!

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