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Erbario fai da te: un diario delle stagioni

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Bentrovate nel mio blog.

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Oggi vorrei parlarvi ancora di come si compone un erbario fai da te.

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La primavera è arrivata in tutto il suo splendore e, per chi ama la natura, è questo il momento privilegiato dell’anno per osservare fiori e piante nel loro momento più rigoglioso.

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Osservare, raccogliere e catalogare le piante che vivono nel nostro ambiente non è solo un passatempo per appassionati di botanica. È molto di più. Un modo per riconnetterci con la natura, con il suo respiro lento e ciclico. Un modo per tenere una sorta di diario delle stagioni che si susseguono con il loro incedere maestoso. Un modo per trattenere nella memoria i colori e gli odori di un momento particolare della nostra vita: una passeggiata nel bosco, una giornata trascorsa sul prato, una gita al lago.

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Ecco, un erbario è tutto questo e altro ancora.

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Quando ho pensato di creare il mio erbario fai da te, mi è subito venuto in mente quello della poetessa Emily Dickinson. Le sue poesie sulla natura sono le mie preferite e il suo erbario è spettacolare, un vero esempio di passione per la botanica ma anche una sorta di diario nel quale c’è il germe di quella che sarebbe stata la sua poetica. Quello che colpisce dell’erbario della poetessa sono le dimensioni. È un libro molto grande proprio perché raccoglie e conserva specie botaniche nella loro reale maestosità.

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L’erbario fai da te che ho pensato e progettato io invece, ha delle dimensioni sicuramente più ridotte per far sì che possa essere gestito in modo agile anche da chi è appassionato ma non ha molto spazio a disposizione.

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Ma com’è fatto un erbario fai da te?

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Nelle scorse settimane abbiamo parlato di come raccogliere ed essiccare i fiori o le foglie. Poi abbiamo spostato l’attenzione su come catalogare e conservare i nostri esemplari preferiti. Oggi invece vi presento il mio erbario fai da te più nel dettaglio.

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Si tratta di un libro rilegato a mano con la tecnica del buttonhole stitch binding. Questo consente di avere più segnature separate tra di loro che affrontano argomenti diversi. Infatti il mio erbario fai da te ha sei segnature ognuna delle quali dedicata a una specie diversa. Ho previsto due segnature per fiori e foglie, una per le piante aromatiche e una per le succulente.

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Sapete che uso rigorosamente carta riciclata per tutte le mie creazioni e l’erbario non fa eccezione. Per la copertina ho scelto un cartoncino da 300 g (quindi molto resistente) Favini crush prodotto in Italia a basso impatto ambientale e ottenuto dal riciclo degli scarti agroindustriali. Siccome lo volevo verde, ho scelto quello fatto con il kiwi. Per le sezioni dell’erbario ho usato una carta kraft riciclata al 100% e per le pagine interne ho usato un cartoncino con un bellissimo punto di bianco ottenuto riciclando le tazze per il caffè lungo da passeggio (come quelle di Starbucks per intenderci). Perfino le intestazioni di erbario e sezioni sono stampate su Cartapaglia, una carta anch’essa riciclata. La rilegatura è fatta con corde di canapa. Insomma il mio erbario è ecosostenibile al 100%, proprio come piace a me.

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Ho voluto poi corredare l’erbario con un set di etichette stampate anch’esse su carta kraft che possono essere posizionate nella pagina accanto alla specie vegetale in questione per annotarne il nome, il nome scientifico, la data e il luogo in cui è stata raccolta.

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Le stampe che ho impresso a mano sulla copertina sono ottenute intagliando timbri in gomma con la tecnica della linoleografia. Il disegno che ho scelto rappresenta il tarassaco, in inglese Dandelion, che conosciamo più comunemente come “soffione”, quella piantina selvatica bianca e soffice su cui da bambini ci hanno insegnato a soffiare per esprimere i nostri desideri. E così volevo che fosse l’erbario: un diario delle stagioni per riconnettersi alla natura e dare forza e sostanza ai nostri sogni.

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E tu? Hai già un erbario? Com’è fatto? Raccontamelo nei commenti!

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Noi ci ritroviamo qui sul blog la settimana prossima. Nel frattempo se vuoi qualche informazione in più sul mio erbario, puoi scrivermi a info@latuamomis.com.

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Se invece sei di Roma o passi di qua, troverai in esclusiva il mio erbario da domani, 26 marzo, in vetrina presso il We Make Roma per una indimenticabile festa di primavera.

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Come si fa un erbario: cinque consigli utili

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Bentornati nel mio blog.

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Oggi vorrei parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore e di cui avrei voluto raccontarvi già da un po’: come si fa un erbario.

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Chi mi segue forse l’avrà intuito, uno degli elementi che mi ispirano di più è la natura, con il suo lento incedere, con i suoi colori e odori che si susseguono incessantemente, qualunque cosa accada. Il luogo in cui vivo è selvaggiamente circondato dalla natura (visto che a Roma non esiste una manutenzione e una cura degli spazi pubblici) e, ogni volta che mi capita di uscire, anche solo per fare qualche passo fino al mercato o per andare a prendere mia figlia a scuola, sono rapita da ciò che mi circonda.

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Che sia la fioritura dei pruni, dei mandorli, degli alberi di magnolia. Che siano le malve selvatiche o i papaveri che crescono liberi in qualunque spazio disponibile, che siano gli alberi di gingko e i castagni in autunno o le mimose alla fine dell’inverno, quello che mi viene subito in mente è raccogliere e tenere per me una sorta di diario delle stagioni a cui attingere quando cerco ispirazione. Creare un erbario da tenere accanto come un diario delle emozioni naturali.

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Ma come si fa un erbario?

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Io distinguerei innanzitutto il lavoro in due fasi: la raccolta e preparazione dei campioni e la costruzione dell’erbario vero e proprio.

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Oggi ci concentreremo sulla prima fase.

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Ecco cinque consigli utili che vi serviranno se state progettando di fare un erbario.

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1. Quando uscite per una passeggiata nella natura tenete sempre a portata di mano cesoie e guanti. Per quanto sembri romantica ed eterea l’idea di creare un erbario, la natura sa essere selvaggia e piena di asprezze. Tra insetti, spine e quant’altro, se non avete dei guanti e delle cesoie, raccogliere fiori e rami può essere difficilissimo.

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2. Nella fase di raccolta portate con voi un cestino e dei fogli di giornale. Quando avrete raccolto i fiori o le foglie che vi interessano, come farete a distinguerli e portarli a casa? Delicatamente infilateli tra i fogli di un quotidiano e appoggiate il tutto in un cestino facendo degli strati. Quando sarete a casa sarà più facile poi riorganizzare gli esemplari che avrete raccolto.

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3. Prima di tagliare o staccare rami, foglie o fiori, assicuratevi che la pianta sia in salute. Occhi bene aperti quindi per capire se la pianta che state raccogliendo ha una malattia, o afidi, o parassiti di qualunque genere.

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4. Quando tornate a casa dalla vostra passeggiata mettete subito ciò che avete raccolto in pressa. Non serve avere una pressa professionale, potete anche costruirvela da voi con due lastre di compensato e degli elastici di quelli grossi e piatti. L’importante è che i fiori o le foglie vengano subito messi in pressa una volta raccolti e che tra una pianta e l’altra ci siano uno strato di cartone pressato e un foglio di carta.

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5. Ricordate che ogni pianta ha il suo tempo per essiccare. Se per essiccare un fiore basta tenerlo in pressa una settimana, le piante più grasse, come le succulente, ne richiederanno due. Regolatevi in base a quanto sono grossi lo stelo e foglie per capire quanto tempo pressare gli esemplari che avete raccolto.

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Spero che i miei consigli su come si fa un erbario vi siano stati utili.

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La prossima settimana parleremo di come organizzare l’erbario vero e proprio una volta che i fiori sono pronti per essere catalogati. Nel frattempo, venite a vedere i miei erbari fatti a mano.

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Se avete dubbi o domande scrivetemi nei commenti o su info@latuamomis.com!

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