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Illustrazioni botaniche: cinque consigli per chi ama disegnare

Illustrazione magnolie•••

Ciao a tutti. In questo periodo così particolare per la vita del nostro Paese, non riuscivo più a concentrarmi per scrivere un articolo sul blog. Ho riflettuto a lungo se fosse utile tornare a parlarvi da qui o se fosse meglio restare in silenzio dall’isolamento nella mia bottega. Poi ho organizzato una diretta Instagram per disegnare insieme e la vostra partecipazione, malgrado la mia nota timidezza, mi ha fatto capire che sì, è giusto continuare a parlare da qui. È giusto condividere con voi le mie passioni e spronarvi a coltivare le vostre, perché è questo che ci rende speciali e che ci sprona ad andare avanti: la creatività. Per questo oggi vorrei dare a chi di voi ama disegnare e desidera imparare a farlo, qualche piccolo consiglio. Dei suggerimenti che possono tornarvi utili quando decidete di prendere una matita in mano, cosa che molti di voi magari stanno facendo durante la quarantena.

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Come sapete, la mia tecnica privilegiata è la linoleografia. Ne ho scritto tanto sul blog, ad esempio qui . Ma per incidere un buon timbro c’è bisogno innanzitutto di un buon disegno e quindi anche questa fase del lavoro è per me fondamentale. I soggetti che mi affascinano sono ovviamente ispirati alla natura, che è il cuore della mia attività. Quindi ecco i miei cinque consigli utili per iniziare a disegnare un’illustrazione botanica.

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1. Riferimenti. La prima cosa che faccio quando ho intenzione di mettermi a disegnare è cercare dei riferimenti. In questa fase preliminare del lavoro tutto mi è utile: libri di botanica, tavole illustrate antiche, fotografie di fiori e piante dal vivo e, ovviamente, un esame attento di come gli altri illustratori hanno interpretato la pianta o il fiore che desidero riprodurre. Costruisco quindi una mood board, una sorta di bacheca mentale con tutti i riferimenti che colpiscono la mia attenzione.

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2. Focus. Un disegno è un disegno, questo è vero. Non deve necessariamente avere una utilità se non quella di liberare la nostra creatività. Però, prima di iniziare, io mi ricavo sempre un momento per focalizzare l’attenzione e capire come andrò a utilizzare la mia illustrazione. Mi serve come base per un timbro? La userò per decorare uno specifico prodotto? Desidero semplicemente decorare il mio bullet journal? Queste riflessioni mi aiutano a capire come impostare il lavoro.

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3. Geometria. Nell’illustrazione botanica trovo che la geometria aiuti moltissimo a preparare un disegno. Una volta fatta una mood board e focalizzato lo scopo dell’illustrazione, ridurre il disegno a delle forme geometriche essenziali mi aiuta a portare avanti il lavoro in maniera più ordinata. Quindi inizio col tracciare forme semplici con una matita dalla mina dura che mi servono per inscrivere il fiore o le foglie che ho in mente.

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4. Flow. Questa fase del lavoro è quella che preferisco. Lasciarsi andare, assecondare il flusso dell’energia creativa che si canalizza sulla punta della matita o della penna o di qualsiasi mezzo abbiamo scelto per esprimerci, è assolutamente rilassante, liberatorio ed è un modo per entrare in contatto con se stessi lasciando per un po’ tutto il resto all’esterno. In questo momento l’esercizio più utile è quello di spegnere per un momento il nostro io controllore, quello che giudica le nostre capacità e possibilità e sentirci liberi di esprimerci senza badare al risultato. Nessun giudizio, nessuna competizione.

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5. Godersi il risultato. Ecco, il disegno è lì davanti ai nostri occhi. È proprio come lo volevamo? Magari no. Ma l’importante è godersi comunque il risultato. Abbiamo dato sfogo alla nostra creatività, ci siamo immersi nel processo, siamo entrati in contatto con noi stessi. Questo è l’importante. Possiamo provare e riprovare all’infinito. Possiamo cercare il nostro stile in quello che adesso a prima vista ci sembra sfocato, non conforme alle nostre aspettative. Tutto è possibile! •••

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Quattro idee per un matrimonio ecosostenibile

Partecipazioni Melograno

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Partecipazioni MelogranoCiao a tutti e bentornati sul mio blog.

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Oggi vorrei parlarvi delle mie idee per rendere un matrimonio ecosostenibile.

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Io adoro le atmosfere calde e rustiche dello stile country e così, se dovessi organizzare il mio, vorrei un matrimonio in pieno stile botanico, quanto più possibile caratterizzato dall’handmade ma soprattutto ecosostenibile.

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Volevo creare una linea per le nozze che rispecchiasse in pieno queste caratteristiche e così ho dato vita alle mie quattro idee per un matrimonio ecosostenibile.

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Celebrare l’amore non è mai cosa da poco e cosa c’è di meglio dell’originalità dell’handmade per farlo?

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1. Partecipazioni botaniche stampate a mano con tag in carta piantabile. Queste partecipazioni sono stampate a mano con la tecnica della linoleografia e hanno illustrazioni botaniche ispirate al melograno, simbolo di ricchezza e di abbondanza. Ho utilizzato della pregiata carta riciclata color avorio prodotta in Italia a basso impatto ambientale, utilizzando gli scarti delle lavorazioni agroindustriali degli agrumi. Ma ciò che rende uniche queste partecipazioni è la piccola tag in carta piantabile che fa da chiudi busta. Contiene semi di Non ti scordar di me e gli invitati potranno metterla in vaso per veder spuntare piantine vere. Un messaggio d’amore e di vita.

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2. Bomboniere fatte e stampate a mano con semi di lavanda. Queste piccole bomboniere sono delle vere chicche. Stampate a mano su carta kraft con motivi ispirati ai dandelion (ovvero i nostri soffioni), nascondono all’interno un cartiglio contenente semi di lavanda. Un messaggio di purezza e d’amore completamente ecologico anche questo e in pieno stile country.

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3. Mini quaderni stampati a mano con tag in carta piantabile. Un mini quaderno con una piccola frase calligrafata a mano in copertina, con le iniziali degli sposi, o semplicemente con una illustrazione botanica, si rivelerà una bomboniera assolutamente originale, ecosostenibile e dal fascino rustico inimitabile per i vostri invitati, già colpiti e catturati dall’atmosfera che avete scelto per consacrare il vostro amore.

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4. Mini album per istantanee personalizzato realizzato in carta riciclata. Questo mini album, realizzato e stampato a mano, è pensato per accogliere delle istantanee stampate con la Instax square. Potrete così regalare ai vostri invitati un piccolo ricordo con le foto del vostro giorno più importante, per far capire loro quanto è importante la loro presenza in un giorno epocale.

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Spero di avervi suggerito qualche idea originale, handmade ed ecosostenibile per rendere il vostro matrimonio ancora più unico di quanto immaginate. Ma sta a voi liberare la fantasia e progettare, inventare, mettere sul piatto elementi creativi e in sintonia con il vostro carattere e i vostri gusti!

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Se avete idee, commenti o proposte innovative, scrivetele nei commenti.

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Alla prossima dalla bottega.

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Quattro idee per un San Valentino sostenibile

Album personalizzato per San Valentino

Ciao a tutti e bentornati nel mio blog.

Chi di voi, come me, si è ridotto all’ultimo momento per fare un piccolo dono di San Valentino?

Io adoro questa festa, anche se può sembrare banale e scontata. Mi piace fare un piccolo regalo alle persone che amo e non solo al mio compagno, per dimostrare il mio affetto e per prendermi cura di loro.

Ho pensato quindi di darvi quattro idee per un San Valentino sostenibile visto che la cura dell’ambiente, come chi di voi mi segue sa, è uno dei miei punti fermi.

La prima è un piccolo album fatto e stampato a mano in carta riciclata che può contenere sei foto e che può anche essere appeso per decorare una parete. Questo piccolo album si presta particolarmente bene come regalo di San Valentino perché può essere personalizzato e trasformarsi così in uno scrigno prezioso per poter conservare un momento speciale che avete vissuto insieme alla persona a cui state pensando in questo momento.

La seconda è un Midori Travelers notebook, anche questo personalizzabile, anche questo realizzato a mano in carta riciclata, dedicato a quelle coppie di amanti, amici, fratelli che amano viaggiare insieme e conservare memorabilia, ricordi, piccole foto che possano in qualche modo fermare degli istanti preziosi. Viaggiare insieme è il non plus ultra della condivisione, non trovate?

Poi ci sono gli intramontabili quaderni personalizzati con tag in carta piantabile su cui potete scrivere un pensiero, una frase significativa o più semplicemente un nome. Il messaggio d’amore portato con sé dalla carta piantabile è inequivocabile. Una volta messa in vaso, la tag di questi quaderni darà vita a una piantina di Non ti scordar di me… più chiaro di così!

La mia ultima idea per un San Valentino sostenibile è un set di biglietti di auguri completi di busta. Questi biglietti, stampati a mano con fiori di ciliegio, sono realizzati con delle splendide carte prodotte in Italia e provenienti dagli scarti agroindustriali di mandorla e uva. Un elegantissimo modo per comunicare i vostri pensieri alla persona che amate.

La lista potrebbe essere infinita… la verità è che sta solo a voi immaginare un modo originale, elegante ma soprattutto sostenibile per esprimere l’amore che avete dentro. Quindi datevi da fare! Noi ci sentiamo alla prossima.

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Creatività: esci dalla tua comfort zone

Foglia d'acero

Ciao a tutti e ben trovati nel mio blog! 

Questo è il primo articolo che scrivo nel 2020 e mi piacerebbe, proprio per aprire il nuovo anno, confrontarmi con voi su un tema che mi sta molto a cuore: la creatività  intesa in tutte le sue forme, non solo quelle che hanno a che vedere con l’arte.

Molto spesso si ha l’idea della persona creativa come qualcuno che non sappia organizzare, catalogare o mantenere sotto controllo tutto ciò che ha intorno. Qualcuno che dimentica tutto ciò che non è essenziale al proprio processo creativo. Qualcuno che vive in un mondo diverso, scollato completamente dalla realtà  quotidiana. Ecco, io non credo che sia così.

La creatività, per mia esperienza, è qualcosa che tutti gli esseri umani hanno in comune. Una caratteristica legata al nostro stare nel mondo, al nostro saper creare soluzioni quando ci si presenta un imprevisto utilizzando i nostri saperi e modificandoli per arrivare ad inventare nuove strategie. Partire da un know how per sviluppare qualcosa di nuovo, di inaspettato, di risolutivo, di innovativo.

Ma come si fa a lasciare libera la nostra creatività? Come si fa a coltivarla e darle un terreno sul quale crescere ed esprimersi appieno?

Io mi sono fatta l’idea che la prima cosa da fare è abbandonare la paura di sbagliare. Confrontarsi con i nostri errori, accoglierli e da quelli imparare a ripartire senza giudicare noi stessi. Uscire dalla nostra comfort zone, spegnere l’altoparlante di quella vocina interiore che ci dice: a fare questo sei negata, non ci provare neppure. E finalmente concederci il lusso di provare, anche quando i risultati magari non sono quelli che avevamo in mente.

Per spiegare meglio quello che intendo ho scelto la foto di una foglia d’acero colorata con gli acquerelli. Io sono appassionata di incisione e la linoleografia è la mia tecnica preferita (se vuoi saperne di più puoi leggere qui), quella che conosco meglio, la mia comfort zone. Segretamente ho sempre desiderato imparare ad usare tecniche diverse e l’acquarello è una di queste. 

Purtroppo però io e l’acquarello non ci capiamo. Ho in mente un’idea e quando provo a metterla sulla carta mi viene fuori tutt’altro… l’acqua è un elemento che non si domina, va in giro da sola, contamina i colori, decide lei e io questo non riesco ad accettarlo. Ma mi sono intestardita e ho deciso di riprovare abbracciando le mie imperfezioni, cercando di esprimermi a modo mio senza farmi condizionare dalla mia idea molto lineare, controllata e metodica della grafica in generale.

Chi l’avrà vinta? Io o l’acqua? Questo non lo so. Quello che è certo è che la mia creatività è nutrita dagli errori, dalle imperfezioni, dalle incertezze, dall’incapacità di dominare i miei mezzi espressivi.

E voi? Cosa ne pensate? Quali spazi lasciate alla vostra creatività perché si esprima a pieno? Come la nutrite affinché cresca e si consolidi?

Fatemelo sapere qui nei commenti. Alla prossima!

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Cinque idee per un Natale sostenibile

biglietti di auguri natalizi, biglietti natalizi personalizzati

Ciao e bentornati nel mio blog! Oggi esco allo scoperto e confesso: il mio momento preferito dell’anno è il Natale. Sono un’appassionata di decorazioni, adoro fare l’albero e il presepe, impacchettare regalini per tutti (possibilmente fatti a mano), preparare biscotti e tisane invernali, ascoltare vecchie canzoni natalizie, possibilmente jazz.

Quello che mi tormenta però da sempre è l’altra faccia della medaglia. Il consumo enorme  di plastica e imballi di vario genere che ruotano attorno a questa festività e che la rendono assolutamente e inspiegabilmente dannosa per il pianeta. Mi sono quindi chiesta se fosse possibile lavorare per ottenere un Natale sostenibile ed ecco le mie cinque piccole idee per andare in questa direzione.

1. Tag chiudipacco in carta piantabile. Tutti noi amiamo decorare i nostri pacchetti con delle tag chiudipacco. Io ne compravo grandi quantità, addirittura di quelle adesive che poi attaccavo direttamente alla carta del pacchetto e che finivano nell’indifferenziata. Quest’anno ho deciso di crearne di mie, stampate a mano con inchiostri ad acqua ma soprattutto realizzate in carta piantabile. Finite le feste, scartati i pacchetti, che io realizzo esclusivamente con carta kraft riciclata, queste tag chiudipacco possono essere messe in vaso, e, una volta annaffiate, daranno vita a una vera piantina di Non ti scordar di me. Un messaggio di vita oltre che d’amore.

2. Biglietti di auguri in carta riciclata. Ecco un’altra idea che non fa male all’ambiente. Se anche voi amate accompagnare i regali importanti con una dedica, con delle parole speciali scritte di vostro pugno, beh, avrete bisogno di un biglietto fatto come si deve. Chi non hai mai comprato quei set di biglietti in carta plastificata lucida con decori natalizi standardizzati magari stampati in Cina? Io quest’anno dico no e ho creato un set di biglietti natalizi fatti a mano in carta riciclata compresi di busta in carta kraft. I decori natalizi che li caratterizzano sono sempre stampati a mano con inchiostri ad acqua e sono ispirati a degli antichi ricami svedesi. La carta che ho scelto è una pregiata Favini Crush, prodotta in Italia a basse emissioni energetiche e ricavata dagli scarti delle lavorazioni agroindustriali del mais. Cosa c’è di più ecosostenibile?

3. Album foto natalizio personalizzato. Quest’idea mi è venuta mentre riguardavo le foto dei Natali passati. Chi come me ama stampare e conservare le sue foto per poterle riguardare di tanto in tanto, amerà questo piccolo album personalizzato che può essere anche appeso alla parete diventando un delizioso elemento di arredo. Stampato a mano con inchiostri ad acqua su carta riciclata.

4. Quaderni con tag in carta piantabile Semina Parole. Ma veniamo alle idee regalo vere e proprie. Un quaderno, un taccuino o un mini quaderno stampati a mano in carta riciclata con la tag in carta piantabile “Semina Parole” sono la mia proposta per un piccolo regalo ecologico, sostenibile e che porta con sé un messaggio profondo d’amore. Chi semina parole ottiene la vita!

5. Set di quaderni con la stella di Natale. Per finire c’è l’intramontabile set di quaderni stampati a mano su carta kraft con la Stella di Natale. Quando ero piccola mi ricordo che mia nonna comprava sempre una pianta di Euphorbia Pulcherrima che poi metteva nell’ingresso della sua casa per accogliere gli invitati il giorno del 25. Dopo qualche mese quella pianta faceva sempre una brutta fine non essendo nata per i nostri climi e veniva buttata via. Mi ha sempre fatto rabbia questa cosa. Così ho pensato di intagliare un timbro che ritraesse le stelle di Natale e adornare dei quaderni con il loro caratteristico colore rosso. Non è meglio regalare dei quaderni in carta riciclata che una pianta che poi dopo un po’ si butterà via?

E voi? Come avete pensato di rendere più sostenibile il vostro Natale? Se avete idee o suggerimenti da condividere, scriveteli nei commenti! Noi ci risentiamo presto sempre qui, nel mio blog.

 

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Carta piantabile: cos’è e come si usa

 

Buongiorno e bentornati nel mio blog!

Oggi voglio parlarvi di un materiale che mi sta molto a cuore e che sta diventando per me un vero must: la carta piantabile.

Per chi è attento alla natura e desidera contribuire alla sostenibilità, questa carta ecosostenibile può diventare una risorsa infinita: può essere utilizzata per impreziosire regali, per dare un valore aggiunto a eventi importanti, per mandare un messaggio d’amore e di vita. Mille sono le possibilità che racchiude nel suo cuore pieno di semi.

Ma vediamo nel dettaglio com’è fatta e come si usa la carta piantabile.

Si tratta di una carta generalmente lavorata a mano e costituita da due fogli, più o meno sottili, che vengono fissati l’uno all’altro da collanti naturali (come ad esempio la fecola di patate). All’interno dei due strati si posizionano semi di piante aromatiche o di piccole piantine da fiori, poi la si lascia asciugare et voilà, eccola pronta all’uso.

Se avete bisogno di decorarla dovete sapere che la carta piantabile non si presta ad essere stampata con le stampanti che ognuno di noi ha in casa. Può essere tranquillamente stampata a mano oppure con stampanti industriali a freddo con inchiostri ad acqua per far sì che non si rovini.

Ma come si usa la carta piantabile?

Bisogna spezzettarla in piccoli frammenti, metterla in un vaso, annaffiarla poco e ogni giorno e… aspettare! Dopo una settimana si vedranno spuntare piccole piantine che vanno poi coltivate e incoraggiate a crescere.

In Italia si può acquistare la carta piantabile da vari produttori artigianali. Uno di questi è Growingpaper.it, filiale italiana dell’azienda olandese che produce la sua carta in modo sostenibile. Poi ci sono gli artigiani italiani che creano la carta piantabile con tutta la sapienza del lavoro manuale tra cui la Cartiera Romaniello con sede a Roma.

Allora, siete pronti a utilizzare la carta piantabile per le vostre creazioni?

Spero di sì e spero che quest’articolo vi sia stato utile. Se avete ancora dubbi o domande su come viene creata e su come può essere utilizzata questa carta ecosostenibile, potete scrivermi a info@latuamomis.com, sarò felice di rispondervi!

 

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Rallentare con la creatività: intagliando si impara

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Ciao a tutti e bentornati nel mio blog.

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Oggi torno a scrivere per parlarvi di una cosa che mi sta molto a cuore: la lentezza.

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Nelle ultime settimane, presa da una serie di scadenze, mi sono ritrovata a sostenere dei ritmi forsennati senza concedere a me stessa un attimo di tregua. Non riuscivo a staccare nemmeno di notte, continuando a pensare a quello che avrei dovuto fare il giorno dopo e a come avrei dovuto farlo eccetera eccetera.

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Se anche a voi capita di sentirvi così, mi capirete quando vi dico che a un certo punto ho dovuto mettere un freno alla situazione che mi stava sfuggendo di mano e, a parte pianificare in modo più realistico i miei obiettivi, la prima cosa a cui ho pensato è stata la creatività.

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Ma come si fa a rallentare con la creatività?

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Per me, nello specifico, la creatività è un impulso continuo che ho bisogno di tenere a freno per non farmi soverchiare e non farle prendere il sopravvento sul mio lato razionale. Ma è anche quel luogo spazio temporale in cui riesco a esprimere me stessa senza costrizioni, lasciandomi semplicemente fluire.

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La mia tecnica preferita, per chi di voi mi segue non è una novità, è l’intaglio di timbri fatti a mano. E intagliare un timbro fai da te è un ottimo modo per lasciarsi fluire e quindi costringersi a rallentare. I movimenti lenti e ben ponderati dell’incavare, ci aiutano a concentrarci sul nostro corpo, sulle braccia, sulle mani, facendo sì che la mente si scolleghi dai mille impegni del quotidiano per rallentare e fluire in quel momento, nella realizzazione di un manufatto.

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Avete mai fatto meditazione? Ecco, la sensazione è un po’ quella: svuotare la mente, concentrarsi sui movimenti ed essere presenti in quel momento soltanto a voi stessi e all’atto dell’intagliare, staccandovi da tutto il resto.

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Certo, poi si riprende a combattere con il quotidiano, ma rallentare con la creatività è una pratica da non sottovalutare poiché aiuta a tenere a bada lo stress e riconnettervi con voi stessi.

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Siete pronti a farlo? Date un’occhiata qui.

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Ne parlerò più approfonditamente dal vivo il 18 maggio, da Ab Ovo a Napoli, in via Bellini 7, nel mio prossimo workshop di timbri fatti a mano. Tutte le informazioni le trovate qui.

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Noi ci risentiamo presto, qui sul blog!

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Erbario fai da te: un diario delle stagioni

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Bentrovate nel mio blog.

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Oggi vorrei parlarvi ancora di come si compone un erbario fai da te.

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La primavera è arrivata in tutto il suo splendore e, per chi ama la natura, è questo il momento privilegiato dell’anno per osservare fiori e piante nel loro momento più rigoglioso.

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Osservare, raccogliere e catalogare le piante che vivono nel nostro ambiente non è solo un passatempo per appassionati di botanica. È molto di più. Un modo per riconnetterci con la natura, con il suo respiro lento e ciclico. Un modo per tenere una sorta di diario delle stagioni che si susseguono con il loro incedere maestoso. Un modo per trattenere nella memoria i colori e gli odori di un momento particolare della nostra vita: una passeggiata nel bosco, una giornata trascorsa sul prato, una gita al lago.

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Ecco, un erbario è tutto questo e altro ancora.

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Quando ho pensato di creare il mio erbario fai da te, mi è subito venuto in mente quello della poetessa Emily Dickinson. Le sue poesie sulla natura sono le mie preferite e il suo erbario è spettacolare, un vero esempio di passione per la botanica ma anche una sorta di diario nel quale c’è il germe di quella che sarebbe stata la sua poetica. Quello che colpisce dell’erbario della poetessa sono le dimensioni. È un libro molto grande proprio perché raccoglie e conserva specie botaniche nella loro reale maestosità.

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L’erbario fai da te che ho pensato e progettato io invece, ha delle dimensioni sicuramente più ridotte per far sì che possa essere gestito in modo agile anche da chi è appassionato ma non ha molto spazio a disposizione.

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Ma com’è fatto un erbario fai da te?

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Nelle scorse settimane abbiamo parlato di come raccogliere ed essiccare i fiori o le foglie. Poi abbiamo spostato l’attenzione su come catalogare e conservare i nostri esemplari preferiti. Oggi invece vi presento il mio erbario fai da te più nel dettaglio.

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Si tratta di un libro rilegato a mano con la tecnica del buttonhole stitch binding. Questo consente di avere più segnature separate tra di loro che affrontano argomenti diversi. Infatti il mio erbario fai da te ha sei segnature ognuna delle quali dedicata a una specie diversa. Ho previsto due segnature per fiori e foglie, una per le piante aromatiche e una per le succulente.

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Sapete che uso rigorosamente carta riciclata per tutte le mie creazioni e l’erbario non fa eccezione. Per la copertina ho scelto un cartoncino da 300 g (quindi molto resistente) Favini crush prodotto in Italia a basso impatto ambientale e ottenuto dal riciclo degli scarti agroindustriali. Siccome lo volevo verde, ho scelto quello fatto con il kiwi. Per le sezioni dell’erbario ho usato una carta kraft riciclata al 100% e per le pagine interne ho usato un cartoncino con un bellissimo punto di bianco ottenuto riciclando le tazze per il caffè lungo da passeggio (come quelle di Starbucks per intenderci). Perfino le intestazioni di erbario e sezioni sono stampate su Cartapaglia, una carta anch’essa riciclata. La rilegatura è fatta con corde di canapa. Insomma il mio erbario è ecosostenibile al 100%, proprio come piace a me.

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Ho voluto poi corredare l’erbario con un set di etichette stampate anch’esse su carta kraft che possono essere posizionate nella pagina accanto alla specie vegetale in questione per annotarne il nome, il nome scientifico, la data e il luogo in cui è stata raccolta.

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Le stampe che ho impresso a mano sulla copertina sono ottenute intagliando timbri in gomma con la tecnica della linoleografia. Il disegno che ho scelto rappresenta il tarassaco, in inglese Dandelion, che conosciamo più comunemente come “soffione”, quella piantina selvatica bianca e soffice su cui da bambini ci hanno insegnato a soffiare per esprimere i nostri desideri. E così volevo che fosse l’erbario: un diario delle stagioni per riconnettersi alla natura e dare forza e sostanza ai nostri sogni.

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E tu? Hai già un erbario? Com’è fatto? Raccontamelo nei commenti!

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Noi ci ritroviamo qui sul blog la settimana prossima. Nel frattempo se vuoi qualche informazione in più sul mio erbario, puoi scrivermi a info@latuamomis.com.

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Se invece sei di Roma o passi di qua, troverai in esclusiva il mio erbario da domani, 26 marzo, in vetrina presso il We Make Roma per una indimenticabile festa di primavera.

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Idee pratiche e veloci per fare un erbario

Erbario_malva

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Buongiorno e ben trovati nel mio blog!

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Oggi vorrei parlarvi ancora di come fare un erbario, un argomento che, come sapete, mi sta molto a cuore.

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Non so voi, ma in questo periodo dell’anno vengo rapita dalla bellezza della natura che mi circonda. L’esplosione dei colori e dei profumi della primavera mi affascina sempre e mi viene spontaneo raccogliere fiori e foglie per poi metterli nel mio erbario, una sorta di diario emotivo delle stagioni che passano che amo tenere sempre a portata di mano.

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Ma veniamo a noi: come si fa a fare un erbario?

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La settimana scorsa ci siamo concentrati sulla prima fase del lavoro: la raccolta di fiori e foglie e la preparazione di una pressa per poterli essiccare. Oggi invece parleremo di come organizzare i fiori e le foglie già essiccati in un erbario vero e proprio.

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Per fare l’erbario, utilizzate un raccoglitore molto grande. Questo vi permetterà di conservare piante dallo stelo molto lungo e foglie anche molto larghe. La misura ideale sarebbe quella di un A4 per intenderci, quella dei fogli che usate per la stampante. Se invece, come me, non avete lo spazio necessario per conservare un erbario  di queste dimensioni, potete tranquillamente prepararne uno grande la metà di un A4. Ovviamente, in questo caso, quando raccogliete i campioni da essiccare ricordate di prenderli della misura giusta, quindi non troppo lunghi né troppo larghi.

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Organizzate l’erbario per “categorie”. Dividete il vostro raccoglitore in macro categorie: fiori, foglie, succulente, piante aromatiche, fiori selvatici, etc. All’interno di esse vi sarà poi facile inserire i campioni che avrete raccolto.

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Compilate una scheda di riconoscimento da attaccare accanto a ogni esemplare. La scheda dovrebbe sempre avere almeno queste informazioni: nome comune, famiglia, data in cui è stato raccolto, dove è stato raccolto. Questo vi consentirà di riconoscere i fiori o le foglie che avrete raccolto al primo colpo.

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Festa del Papà

Che tipo è il tuo papà?  Un giramondo?  Un viaggiatore?

Un esperto fotografo?  Un cuoco appassionato?

Qualsiasi sia la sua passione,  troverai il regalo adatto per lui proprio qui:

Idee regalo per il tuo papà!

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Usate del washi tape per attaccare gli esemplari alle pagine dell’erbario. Il washi tape, essendo fatto di carta, non rovinerà i vostri fiori o le vostre foglie.

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Coprite l’esemplare con una velina dopo averlo attaccato alla pagina dell’erbario. In questo modo ne proteggerete le parti più delicate evitando che si stacchino o si distruggano mentre sfogliate le pagine.

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Se i fiori o le foglie che avete raccolto sono troppo piccoli conservateli in delle bustine da attaccare alle pagine. In questo modo non rischierete di perderli.

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Allora, che ne dite? Siete pronti a fare un erbario?

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Se amate fiori e piante come me, tenere un vostro diario emotivo delle stagioni potrà aiutarvi a riconnettervi con la natura, con la sua lentezza e con le sue meraviglie. E, se aprite bene occhi e cuore, se riuscite a prendervi un secondo per osservare ciò che vi circonda, vi accorgerete che potete tranquillamente fare un erbario anche in città.

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Se avete dubbi o domande su come fare un erbario, lasciatele nei commenti oppure scrivetemi a info@latuamomis.com.

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Se volete vedere degli esempi di erbari realizzati interamente a mano con materiali ecosostenibili, venite nel mio Shop a vedere quelli che ho preparato io.

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Noi ci risentiamo la settimana prossima per un nuovo articolo del blog.

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Stai organizzando il tuo matrimonio?

Vieni a vedere le mie nuove proposte con decori stile botanico

e materiali rispettosi della Natura.

Partecipazioni e inviti, menu, guestbook, bomboniere per le tue

Nozze Green

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Come si fa un erbario: cinque consigli utili

Erbario_pressa-per-fiori

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Bentornati nel mio blog.

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Oggi vorrei parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore e di cui avrei voluto raccontarvi già da un po’: come si fa un erbario.

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Chi mi segue forse l’avrà intuito, uno degli elementi che mi ispirano di più è la natura, con il suo lento incedere, con i suoi colori e odori che si susseguono incessantemente, qualunque cosa accada. Il luogo in cui vivo è selvaggiamente circondato dalla natura (visto che a Roma non esiste una manutenzione e una cura degli spazi pubblici) e, ogni volta che mi capita di uscire, anche solo per fare qualche passo fino al mercato o per andare a prendere mia figlia a scuola, sono rapita da ciò che mi circonda.

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Che sia la fioritura dei pruni, dei mandorli, degli alberi di magnolia. Che siano le malve selvatiche o i papaveri che crescono liberi in qualunque spazio disponibile, che siano gli alberi di gingko e i castagni in autunno o le mimose alla fine dell’inverno, quello che mi viene subito in mente è raccogliere e tenere per me una sorta di diario delle stagioni a cui attingere quando cerco ispirazione. Creare un erbario da tenere accanto come un diario delle emozioni naturali.

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Ma come si fa un erbario?

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Io distinguerei innanzitutto il lavoro in due fasi: la raccolta e preparazione dei campioni e la costruzione dell’erbario vero e proprio.

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Oggi ci concentreremo sulla prima fase.

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Ecco cinque consigli utili che vi serviranno se state progettando di fare un erbario.

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1. Quando uscite per una passeggiata nella natura tenete sempre a portata di mano cesoie e guanti. Per quanto sembri romantica ed eterea l’idea di creare un erbario, la natura sa essere selvaggia e piena di asprezze. Tra insetti, spine e quant’altro, se non avete dei guanti e delle cesoie, raccogliere fiori e rami può essere difficilissimo.

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2. Nella fase di raccolta portate con voi un cestino e dei fogli di giornale. Quando avrete raccolto i fiori o le foglie che vi interessano, come farete a distinguerli e portarli a casa? Delicatamente infilateli tra i fogli di un quotidiano e appoggiate il tutto in un cestino facendo degli strati. Quando sarete a casa sarà più facile poi riorganizzare gli esemplari che avrete raccolto.

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3. Prima di tagliare o staccare rami, foglie o fiori, assicuratevi che la pianta sia in salute. Occhi bene aperti quindi per capire se la pianta che state raccogliendo ha una malattia, o afidi, o parassiti di qualunque genere.

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4. Quando tornate a casa dalla vostra passeggiata mettete subito ciò che avete raccolto in pressa. Non serve avere una pressa professionale, potete anche costruirvela da voi con due lastre di compensato e degli elastici di quelli grossi e piatti. L’importante è che i fiori o le foglie vengano subito messi in pressa una volta raccolti e che tra una pianta e l’altra ci siano uno strato di cartone pressato e un foglio di carta.

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5. Ricordate che ogni pianta ha il suo tempo per essiccare. Se per essiccare un fiore basta tenerlo in pressa una settimana, le piante più grasse, come le succulente, ne richiederanno due. Regolatevi in base a quanto sono grossi lo stelo e foglie per capire quanto tempo pressare gli esemplari che avete raccolto.

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Spero che i miei consigli su come si fa un erbario vi siano stati utili.

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La prossima settimana parleremo di come organizzare l’erbario vero e proprio una volta che i fiori sono pronti per essere catalogati. Nel frattempo, venite a vedere i miei erbari fatti a mano.

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Se avete dubbi o domande scrivetemi nei commenti o su info@latuamomis.com!

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