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Creatività quotidiana: un toccasana per lo spirito

Rose••• 

Ciao a tutti! Oggi vorrei parlarvi di un argomento che mi sta molto a cuore. Si tratta di quella che io chiamo la creatività quotiana ed è una pratica che, a mio parere, fa bene allo spirito e anche al corpo.

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Tempo fa mi è stato regalato un libro bellissimo che si intitola Draw every day, draw every way (che più o meno significa “disegna ogni giorno, disegna in qualunque modo”) dell’illustratrice Jennifer Orkin Lewis. In pratica Jennifer sostiene che se si disegna ogni giorno sperimentando tecniche diverse per un tempo stabilito, che possono essere 30 minuti come un’ora, la creatività si sblocca, fiorisce e ci aiuta a trovare un nostro stile. Il libro quindi è una sorta di enorme sketchbook in cui l’autrice ci guida in un percorso attraverso tecniche e spunti differenti per ritrovare la nostra espressività.

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Se devo dire la verità non sono riuscita ad usarlo. Il libro è talmente bello che mi intimidiva disegnare direttamente su quelle pagine e l’ho lasciato da parte per un po’. Il concetto però di riservare al disegno un certo tempo ogni giorno continuava a frullarmi nella testa perché mi aveva incuriosito. E così ho deciso di provare.

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Solitamente preparo degli sketchbook per venderli nel mio shop e sono tutti realizzati a mano in carta da disegno riciclata. Poi ho deciso, per una volta, di realizzare uno sketchbook per me stessa. Eccolo qui.

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Sketchbook

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Mi sono scelta la mia carta preferita per la cover (una Favini riciclata color mandorla che adoro) e per gli interni ho usato una Strathmore toned tan che per inchiostrare è la fine del mondo. E quando era pronto ho iniziato a disegnare almeno mezz’ora al giorno. Non ho paura di sbagliare perché questo sketchbook l’ho fatto io e posso eliminare pagine e aggiungerle senza problemi solo scucendolo. Questo pensiero mi ha sbloccata e non ero più intimidita dalla pagina vuota.

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Ecco, adesso posso dire che la mia dose di creatività quotidiana è un vero toccasana per l’anima. Quando si incide la gomma con la tecnica della linoleografia c’è sì un disegno preparatorio ma c’è anche molto lavoro di progettazione. Disegnare e inchiostrare invece ti immette in un flusso liberatorio che consolida la tua creatività e pian piano fa emergere il tuo stile. Ti rilassa ed elimina il concetto secondo cui quello che produci deve essere per forza perfetto.

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Viole

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Se avete voglia di dare un’occhiata al mio sketchbook in progress potete farlo qui. E se siete in cerca di un’attività che sia di nutrimento per la vostra creatività quotidiana, io vi consiglio questa pratica. Se mezz’ora vi sembra troppa, anche 15 minuti possono bastare, con il vostro sketchbook del cuore, una matita e tutto quello che vi passa per la mente a farvi da alleato!

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Recensione: Una mamma green

Questa è la prima recensione che pubblico sul mio sito. Per me è un momento importante perché in questo modo riprendo a fare quello che è stato in un certo senso il mio lavoro per tanti anni ossia consigliare la lettura di un libro agli altri.

Come scegliere da dove partire? Diciamo pure che non ho avuto dubbi.

Appena ho saputo che era stato pubblicato ho pensato che il libro di Silvana Santo, Una mamma green (Giunti, 2017), doveva essere mio.

Il blog di questa giornalista partenopea è per me la quintessenza di quello che un blog dovrebbe essere: parla dritto al cuore, è scritto in un italiano favoloso e genera riflessioni. Io che solitamente faccio una fatica enorme a “leggere on line”, quando c’è un nuovo post della mammagreen mollo tutto e, ovunque mi trovi, mi fermo e lo divoro perché la totalità delle volte dentro ci trovo una parte di me stessa. È uno specchio dentro cui vedo il mio modo di intendere la maternità e mille altre questioni.

E lo stesso discorso vale anche per il suo libro.

Sebbene io non sia un’ecologista integralista (cerco di fare del mio meglio ma a volte ammetto di cedere alle lusinghe del capitalismo ecomostruoso), Una mamma green mi ha aperto nuovi orizzonti.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]Peccato non averlo letto mentre ero in gravidanza… Mi sarei risparmiata anni di coppette assorbilatte usa e getta e pannolini ad alto impatto ambientale. Avrei avuto qualche strumento in più per leggere consapevolmente le etichette di creme lenitive, oli e unguenti. Avrei imparato a fare un decluttering consapevole.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]Ma soprattutto mi sarei sentita confortata all’idea che al mondo esiste qualcun’altra oltre me che ha il coraggio di allattare al seno il proprio bambino fino ai due anni e portarlo addosso in fascia nonostante la mentalità comune secondo cui quando lo fai stai perversamente “viziando” il tuo piccino.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]Qualcun’altra che non ha paura di ammettere che dormire insieme ai propri figli piccoli in uno stesso grande letto (il cosiddetto cobedding) non è una pratica triviale ma una cosa meravigliosa.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]Qualcun’altra che non usa gli omogeneizzati ma nutre i propri bambini in modo consapevole e secondo la stagionalità di prodotti preferibilmente a chilometro zero.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]Qualcun’altra che ammette che l’amore materno non è un sentimento dato, immediato, compatto e cristallino ma si costruisce nel tempo e soprattutto nella relazione con i propri figli, che sono altro da noi, delle “piccole persone, dotate di temperamento, preferenze, attitudini precise e peculiari, di una consapevolezza disarmante”.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]“Diventare genitore ti cambia per sempre, non solo perché ti conferisce una responsabilità definitiva e grandissima, ma perché ti mette in relazione con degli esseri umani che prima non conoscevi, che addirittura non esistevano. […] Diventare genitore è un viaggio senza ritorno nella verità”.

[vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]E quindi: leggete Una mamma green, seguite il blog di Silvana Santo. Ne vale davvero la pena. Le sue parole sono un toccasana per l’anima![vc_separator type=”transparent” position=”left” color=”” border_style=”dashed” width=”” thickness=”” up=”” down=””]